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mercoledì 26 febbraio 2025
Negli USA le scuole parentali stanno crescendo come funghi
Pensiero del giorno
martedì 25 febbraio 2025
La prima intervista a Maristella
- Come hai conosciuto la Messa in Rito Ambrosiano antico?
- I veri seguaci di Gesù Cristo vengono disprezzati dai seguaci del mondo. Tu non sei un'eremita che vive isolata, anzi vivi in una grande città, hai una famiglia, hai un lavoro, delle amicizie, e quindi trascorri molto tempo in mezzo alla gente. Quando ti trovi tra persone mondane ti senti a tuo agio, oppure ti senti come straniera in terra d'esilio?
Pensiero del giorno
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lunedì 24 febbraio 2025
Canale Telegram "Cordialiter"
informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.
Sursum corda!
Quando saremo in Cielo capiremo bene perché adesso stiamo soffrendo molto
Carissimi,
un giorno Pio IX ricevette un signore il quale gli dichiarò di non saper conciliare certi avvenimenti con l'onnipotenza di Dio e con la sua bontà.
Il Papa, invece di rispondergli direttamente, lo invitò a seguirlo in una visita alla fabbrica degli arazzi del Vaticano.
Aperta che fu la porta, apparve la parte posteriore d'un immenso lavoro, posto su di un cavalletto.
- Guardate com'è bello! - disse il Papa all'ospite.
Questi, attonito, guardò, ma non capì: non vedeva che un groviglio di punti e di colori.
- Santità - balbettò - veramente... forse saranno i miei occhi... ma io non scorgo disegno alcuno.
Pio IX sorrise, e lo condusse dal lato opposto. Un oh! di meraviglia sfuggì spontaneo al visitatore. Era di fronte ad un arazzo d'inestimabile valore e di meraviglioso splendore.
Caro figliuolo - disse paternamente il Papa - vedete?... Fin che siamo nella parte opposta, cioè quaggiù, non scorgiamo che strani grovigli. Ma quando passeremo lassù, (e indicava il Cielo) nella luce della vita vera, allora distingueremo le proporzioni e il disegno, l'unione delle parti, la varietà delle ombre, la vaghezza dei colori.
Giovi questo insegnamento anche a voi, miei cari giovani.
Il mondo colle sue passioni in tormenta ci si presenta come un'inestricabile confusione, dove non sempre è dato di scorgere la presenza della Somma Sapienza e della Somma Bontà.
Ma non meravigliamoci. Verrà tempo in cui vedremo e comprenderemo tutto.
Intanto, di fronte al male che dilaga e ai dolori che si accumulano, ricordiamo che Dio, avendo creato l'uomo cosciente e libero, non gli toglie mai il dono della libertà, perchè se gli togliesse questo dono l'uomo non sarebbe più uomo. La responsabilità quindi di tutti i mali non è mai di Dio, ma degli uomini che violano i diritti di Dio e del prossimo.
Il segreto della nostra salvezza e della nostra felicità sta nel non abusare della nostra libertà, ma nell'impegnarla a vivere in conformità alla volontà divina osservando i Comandamenti.
Preghiamo quindi perchè tutti gli uomini si facciano più buoni e rispettino la santa legge di Dio. E voi cercate di concorrere colla vostra buona condotta meglio che potete.
Vostro aff.mo Don Giulivo
[Articolo pubblicato sul "Bollettino Salesiano" del luglio 1942].
Pensiero del giorno
(Padre Felice Maria Cappello)
domenica 23 febbraio 2025
Circa coloro che soccorrono le anime del purgatorio
Santa Brigida, rapporta Benedetto XIII, attesta nelle sue rivelazioni aver inteso una voce uscire dalle vorticose fiamme del purgatorio e dire: «Sia ricompensato e pagato chi ci procurerà qualche refrigerio in mezzo alle nostre pene.» Altra volta intese una voce sonora che diceva: «O Signore Dio, usate dell'incomprensibile vostra onnipotenza e rendete il centuplo a coloro che ci vengono in aiuto con i loro suffragi, e ci elevano fino agli splendori della vostra divinità.» La stessa santa dice aver inteso un angelo che diceva: «Benedetto sia in terra colui che, con le sue preghiere, con le buone opere, e con le sofferenze corporali reca soccorso alle povere anime purganti.»
Il mercante che volle assistere alla Messa domenicale
Tre mercadanti di Gubbio si recavano un giorno all'annuale mercato, che si faceva in un borgo chiamato Cisterno. Dopo avere spacciate le loro merci, due di loro cominciarono a ragionare insieme della partenza, e risolvettero di porsi in cammino al primo albeggiare dell'indomani, per trovarsi la sera nel proprio paese. Il terzo disapprovò il loro disegno, e dichiarò che, essendo l'indomani giorno di domenica, non si sarebbe posto in viaggio, prima di avere ascoltata la santa Messa. Indi si diede d'attorno per persuadere i compagni a fare altrettanto, ma fu indarno. Essi gli dissero recisamente esser ormai fissata la loro partenza al far del giorno: e che Dio gliela avrebbe mandata buona, se per questa volta tralasciavano di udir la Messa. Di fatto, ai primi crepuscoli del giorno appresso, montarono in sella, e cavalcarono alla volta del lor paese. In breve ora, giunsero al fiume detto Corfruone, il quale a cagione della pioggia caduta la notte avanti era straordinariamente gonfiato ed aveva alquanto corroso il ponte di legno, che metteva alla opposta riva. Senza punto badarvi i due mercadanti salirono a briglia sciolta sul ponte malfermo. Giunti appena a toccarne il mezzo, un urlo violento delle onde strappò via l'intravatura, e i due infelici precipitarono coi loro cavalli nel fiume. Alle grida dei naufraghi che chiedevano aiuto accorsero solleciti alcuni contadini, ma non riuscirono ad altro che a tirarne alla spiaggia i cadaveri; ove si lasciarono esposti fintantoché non venissero riconosciuti. In questo, mentre anche il terzo mercante, che, per soddisfare al precetto della Chiesa, si era trattenuto in Cisterno, giunse in riva del detto fiume; e vide colà distesi i due cadaveri. Al primo sguardo riconobbe in essi i suoi sventurati compagni di viaggio, ed appena ebbe inteso dai circostanti i particolari di così infausto accidente, levò al cielo le mani, rese grazie all'Altissimo per averlo preservato da quella sventura, e benedisse mille volte l'ora in cui assistette al divin Sacrificio, a cui andava debitore della sua vita.
Pensiero del giorno
(Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa)
sabato 22 febbraio 2025
Il perdono del moribondo
Pensiero del giorno - Appetito e vergogna
venerdì 21 febbraio 2025
Avviso da Bari
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Sabato 22 febbraio dalle ore 17 alle 18,30, presso la chiesa di San Giuseppe di Bari Vecchia, Don Nicola Bux terrà una catechesi sul tema: La retribuzione in base alla fede e alle opere: le Indulgenze nell'Anno Santo per i vivi e per i morti.
Alle ore 19, come di consueto, verrà celebrata la Messa in latino in rito antico.
xzx
Zelo eroico
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Si rimane edificati nel vedere dei sacerdoti ricchi di zelo per la salvezza delle anime. A tal proposito riporto un breve brano tratto da un articolo pubblicato sul "Bollettino Salesiano" dell'ottobre del 1939.
Alcuni anni fa ci fu affidato nel Sud-India un Distretto Missionario, ceduto da un altro Istituto per scarsità di personale. Fu suddiviso tra vari Salesiani, i quali organizzarono subito un primo viaggio di ricognizione per avvicinare i cristiani che da anni non erano più stati visitati, e per conoscere il campo di lavoro. Era primavera inoltrata: nel Sud-India in quella stagione nessuno viaggia dalle 9 alle 16, nè europei, nè indiani, perchè la temperatura oscilla tra i 40° e i 45°, e, per una quindicina di giorni, anche dai 48° ai 50°; gli stessi bufali si accovacciano all'ombra dei grandi alberi, perchè il sole è intollerabile e l'afa toglie il respiro. Ebbene, uno dei nostri Confratelli ebbe il coraggio di percorrere l'intiero distretto a piedi, perchè non trovò nessuno che volesse condurlo: vagò cinque mesi per quelle terre bruciate, in cerca di anime, fra la gioia dei cristiani e lo stupore dei pagani, e alla fine rientrò nella sua residenza disfatto dalle privazioni e dalle fatiche, ma colla consolazione del pastore che ha potuto rintracciare centinaia di pecorelle abbandonate.
Un giorno uno dei nostri cadde battendo il petto contro un grosso sasso: non se ne preoccupò e continuò nel suo ordinario lavoro di ministero; ma il dolore, nonchè cessare, si fece sempre più vivo. Dopo due giorni si rassegnò a mandar pel medico, che constatò due fratture alle costole e gli prescrisse di rimanere a letto. Era ancora in casa il dottore, quando giunse un uomo in cerca del missionario per amministrare gli ultimi Sacramenti ad una povera moribonda: si trattava di una disgraziata che aveva tentato di suicidarsi. Invece del sacerdote si presentò all'inviato il medico: - Buon uomo, andate a cercare un altro sacerdote; Padre Giovanni non può muoversi. - Quella donna ha detto che non si vuol confessare se non dal Padre Giovanni: o lui o nessuno. - Ebbene, dite a quella donna che se essa è moribonda, Padre Giovanni è bell'e morto. - E gli chiuse la porta in faccia. Ma al Missionario non resse il cuore di lasciar morire quella poverina senza Sacramenti: appena il medico se ne fu andato, si alzò, fece a cavallo una ventina di chilometri - con che stento e tra quali dolori, è facile immaginare - e fece in tempo ad amministrare gli ultimi Sacramenti alla moribonda.
Pensiero del giorno
(Brano tratto dagli scritti di Padre Felice Maria Cappello, 1879-1962).