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mercoledì 29 ottobre 2014

Circa la lettera di Benedetto XVI

Coetus Internationalis Summorum Pontificum
Comunicato del 29/10/2014

SULLA LETTERA DEL PAPA EMERITO AL NOSTRO DELEGATO GENERALE

Siamo molto felici della diffusione data al messaggio che Sua Santità il Papa emerito Benedetto XVI ha rivolto, attraverso il nostro delegato generale, a tutti i pellegrini del popolo Summorum Pontificum e in particolare ai giovani di Juventutem.

Tuttavia rimaniamo stupiti delle tante interpretazioni più o meno fantasiose che si stanno dando alle sempre chiarissime parole del Papa fautore della riconciliazione liturgica.

Vogliamo far presente a tutti che il testo di Benedetto XVI è una risposta a un nostro invito a partecipare alla Santa Messa celebrata sabato scorso da Sua Eminenza il cardinale Burke in San Pietro a conclusione della nostra annuale solenne processione per le vie di Roma.

L’invito era stato presentato al Papa emerito con una lettera del 21 agosto, consegnatagli in mani proprie il 1 settembre durante l'udienza privata che ha voluto concedere a Juventutem e a noi.

Il riferimento di Sua Santità emerita alla “piena pace della Chiesa” nella quale vive ora la liturgia tradizionale non è né ironico, né ingenuo, ma è la risposta puntuale a ciò che gli avevamo scritto il 21 agosto: “Siamo particolarmente consapevoli che con il Motu Proprio del 2007 Vostra Santità ha voluto conservare alla Chiesa il tesoro del Messale antico, avendo cura di non ferire la compattezza della Chiesa stessa: la celebrazione della forma straordinaria ha ormai corso pacificamente, senza polemiche, in seno a parrocchie dove si celebra abitualmente la forma ordinaria. Come Vostra Santità ha già avuto modo di dire, ciascuno di noi fa parte di una qualche concreta porzione del Popolo di Dio, in cui trova fratelli e sorelle di ogni sensibilità. Per cui il nostro pellegrinaggio riunisce un gran numero di seminaristi diocesani e di sacerdoti di parrocchia, molti dei quali celebrano secondo le due forme del rito.”

Sappiamo bene che esistono ancora molte resistenze e ostilità al provvedimento di Papa Benedetto e siamo certi che anch’egli ne sia consapevole: volevamo, però, ringraziarlo della nuova realtà che si sviluppa in tante parrocchie dell'Orbe cattolico e che i pellegrini laici ed ecclesiastici, giunti a Roma per il pellegrinaggio, hanno testimoniato.


Guillaume Ferluc Giuseppe Capoccia
Segretario generale Delegato generale