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venerdì 8 aprile 2016

Il Papa non cambia il no della Chiesa alla Comunione ai divorziati risposati che non vivono in castità

Molti giornalisti del "regime culturale progressista" stanno facendo credere che dopo la promulgazione dell'Esortazione Apostolica "Amoris Laetitia" di Papa Francesco, i divorziati risposati che vivono "more uxorio" (e quindi non in castià tra loro), potranno tranquillamente ricevere la Comunione. Ciò è falso! Il Papa non ha scritto questo! 

In realtà la Dottrina della Chiesa è rimasta immutata (nessuno può cambiare la Legge Eterna stabilita da Dio, nemmeno i Sommi Pontefici), pertanto i rapporti sessuali tra cattolici non sposati con rito religioso continueranno ad essere peccati gravi, come stabilito dal Signore nel Sesto Comandamento, e quindi chi commette questi peccati, se vuole accostarsi alla Comunione, deve pentirsi sinceramente di averli commessi, deve confessarli, e deve avere il fermo proposito di non commetterli più in avvenire.

Insomma rimane in vigore lo stesso insegnamento di prima: se un divorziato risposato vuole ricevere i sacramenti, ma per qualche grave motivo (ad esempio per poter continuare ad allevare la prole) vuole continuare a convivere con una persona sposata solo con rito civile (lo stesso discorso vale anche per i "conviventi"), deve vivere non più "more uxorio" (cioè nel modo dei coniugi), ma come "fratello e sorella" (cioè in castità).

Adesso la nostra battaglia deve essere quella di far comprendere alla gente che è falso ciò che stanno facendo credere molti giornalisti progressisti sul tema della Comunione ai divorziati risposati.