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sabato 18 ottobre 2014

Il modernismo contro la Confessione (-)

Una gentile lettrice non accetta l'usanza in voga in certe parrocchie di confessare i penitenti dopo la Messa...


Caro fratello in Cristo,
                                           grazie per il tuo post sulla confessione. Spero che tanti sacerdoti ritornino presto al confessionale, soprattutto prima di ogni Messa.  Quante comunioni sacrileghe sarebbero evitate... e quante anime si salverebbero. Non riesco a capire quale impegno più urgente ci possa essere mai per un sacerdote che salvare le anime dalla dannazione eterna.

Questa "usanza" di confessare solo sporadicamente e quasi sempre dopo la messa, quando ormai le persone si sono già comunicate, sembrerebbe divenuta prassi in molte parrocchie...

Un caro saluto in Gesù e Maria,

(lettera firmata)


Carissima in Cristo, 
                                         come tu stessa hai notato, la “rivoluzione culturale modernista” ha provocato una crisi religiosa drammatica, che ha fatto perdere il senso del peccato a molti cristiani.

Per i modernisti il sacramento della Confessione non è importante, perché pensano che l'inferno non esista, e inoltre non considerano come "peccaminosi" molti comportamenti che invece lo sono (pensiamo ad esempio ai peccati riguardanti il Sesto Comandamento).

In molte chiese i confessori si trovano solo a Natale e Pasqua, e chi si vuole confessare in altri periodi deve andare a supplicare il prete in sacrestia. Invece i santi sacerdoti (pensiamo a Padre Pio e al Curato d'Ars) trascorrevano ogni settimana molte ore in confessionale, e chi voleva confessarsi non era costretto ad andarli a supplicare altrove.

Ma oggi il problema non è solo che i confessionali sono molto spesso deserti. In passato durante le confessioni facevo molte domande per capire come dovevo comportarmi, ma spesso le risposte che ricevevo erano fumose o non convincenti. Successivamente ho avuto modo di leggere vari manuali "tradizionali" di Teologia Morale, e mi sono reso conto che molti sacerdoti non hanno una preparazione adeguata per confessare. Se non sanno cosa è peccato e cosa non lo è, cosa è veniale e cosa è grave, come fanno a confessare? Sant'Alfonso si lamentava dei sacerdoti poco istruiti in Teologia Morale, e affermava che è peccato mortale confessare senza avere un'adeguata preparazione dottrinale.

Ci sono anche dei confessori che scambiano la Confessione per un semplice colloquio amichevole. Ad esempio un giorno un prete dal quale mi stavo confessando, mi ha rimproverato perché mi stavo accusando delle colpe commesse, e mi ha detto che Dio conosce già i miei peccati, e quindi non era necessario confessarli. Esattamente il contrario di ciò che la Chiesa Cattolica ha sempre insegnato in venti secoli di storia!

Che altro aggiungere? Non ci resta che supplicare il Signore con le lacrime agli occhi di inviarci presto numerosi e santi sacerdoti.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Jesu et Mariae,

Cordialiter