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venerdì 27 marzo 2015

Pregare col velo (lk -)

Pubblico un breve messaggio che tempo fa mi ha inviato "Teodolinda", una gentile collaboratrice del blog.


Carissimo D.,
                          mentre a Roma si svolgeva il pellegrinaggio Summorum Pontificum ho deciso di portare il velo durante la Santa Messa. (...) Ricordo che una mia conoscente lo portava in Chiesa e anche quando recitava il Rosario in casa. Sono andata in un negozio di stoffe e ho chiesto il velo per una sciarpina che poi ho preparato con le mie mani, ho scelto il colore nero perché ho i capelli scuri. Credo che le donne non accettino il velo perché pensano che sia un segno di sottomissione e inferiorità all'uomo ma io credo che il velo cristiano con ciò non c'entri nulla, che S. Paolo volesse così perché il velo è semplicemente il segno che la donna dopo il peccato di Eva riconosce il suo sbaglio e la sua disubbidienza e ritorna ad accettare la guida di Dio simboleggiato dal velo sul capo. Devo dire che mi sentivo all'inizio un po' in imbarazzo perché sono di natura un po' timida e temevo di essere osservata ma nello stesso tempo sentivo una grande gioia dentro e che quella fosse una cosa giusta che mi aiutava nell'essere me stessa. Il mio modo di vestire è quello normale della nostra società, in Chiesa non mi distinguevo per altro rispetto alle altre persone. Così sono tre le cose diverse che che faccio in Chiesa adesso: porto il velo, mi inginocchio per pregare, come per altro ho fatto sempre, e ricevo la comunione in bocca. Nessuna donna porta più il velo dalle mie parti, rarissime sono le persone che ricevono la comunione in bocca e si inginocchiano. Continuo a credere nella rinascita della fede e nell'evidenza della Verità anche adesso che nella mia regione molte vecchie Chiese sono state o distrutte o chiuse per il terremoto. Io spero che il terremoto che ha portato via molte case e cose all'interno della mia regione si porti via anche le abitudini sbagliate che da queste parti si sono diffuse negli ultimi tre decenni, una fede superficiale e le abitudini che offendono lo stato matrimoniale. Che Dio apra i cuori degli uomini e delle donne della nostra terra! Spero che qualche altra donna provi a fare qualcosa di vero e diverso per il Signore.

Un saluto,

Teodolinda


Cara sorella in Cristo,
                                     anche se le leggi ecclesiastiche non obbligano più a portare il velo in chiesa, tuttavia rimane una pia pratica. Si tratta di un bel gesto di modestia. Ciò che a me dà maggiormente fastidio è il fatto che nei mesi più caldi molte donne profanano i luoghi di culto entrando nelle chiese svestite in maniera indecente. I modernisti sono sempre in prima fila quando si tratta di parlare della fame nel mondo, dell’inquinamento, e di altre questioni che hanno una rilevanza sociale, ma poi si “dimenticano” di denunciare i peccati della lussuria, che secondo i santi sono quelli che conducono più anime all’inferno.

In Corde Matris,

Cordialiter