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venerdì 29 marzo 2019

Non demoralizzarsi

Tempo fa ricevetti una lettera di una persona che mi scrisse per raccontarmi la sua vicenda personale e la profonda amarezza che ha provato nel constatare lo stile di vita poco edificante del gruppo ecclesiale che frequentava.


Gentile lettrice,
                          comprendo bene la tua sensazione di “isolamento”. Tuttavia se da un punto di vista spirituale osservi attentamente la situazione, ti accorgerai di non essere sola. Infatti sei attorniata da un esercito di amici carissimi. Mi riferisco al tuo angelo custode, a San Francesco d'Assisi, Santa Chiara, San Giuseppe, San Pio da Pietrelcina, Santa Gemma Galgani, Santa Teresa di Lisieux, San Massimiliano Maria Kolbe, Sant'Alfonso Maria de Liguori, San Giovanni Bosco, San Francesco Saverio, a tutti gli angeli, i santi e alla Beata Vergine Maria (la nostra Mamma del Cielo) e soprattutto mi riferisco a Gesù Cristo, Dio di infinito amore.

La mia preoccupazione è che tu possa farti sopraffare dallo scoraggiamento e successivamente allontanarti da Dio (come purtroppo fanno molti nei momenti difficili). Coraggio! Non arrenderti mai! Il cristiano è un soldato che non prende mai in considerazione la possibilità di arrendersi nel combattimento spirituale che giornalmente lo tiene occupato sino alla battaglia finale nell'ora della morte. Ricorda sempre quel che diceva San Francesco: “tanto è il bene che mi aspetto (in Paradiso), che ogni pena (su questa terra) mi è diletto”.

Nella sofferenza è difficile trovare la comprensione da parte di altre persone. Solo Dio può consolarci davvero. Un consiglio che ti do è di leggere molte biografie dei santi. Visto che sei una persona sposata potresti prendere come modello di vita Luois Martin e sua moglie Zélie Guérin, entrambi canonizzati nel 2015. Sono molto conosciuti dai fedeli come i genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, la santa del Carmelo di Lisieux (Francia). E' anche grazie alla loro esemplare virtù che la piccola Teresa diventò santa. I coniugi Martin erano entrambi figli di militari, e fin dall'infanzia ricevettero un'educazione cristiana e disciplinata. Sin dall'adolescenza si sentirono attratti dalla vita religiosa, ma il Signore li chiamava ad un altra importante missione, quella di popolare il Paradiso di cittadini. Dalla loro unione nacquero nove figli, dei quali quattro volarono in Cielo in tenera età. Rimasero cinque figlie femmine. Tutte quante donarono la propria vita a Cristo abbracciando la vita consacrata. Sono contentissimo che i coniugi Martin siano stati canonizzati, infatti li ritengo due luminosi esempi da imitare, soprattutto per quanto riguarda l'apertura alla vita e l'educazione cristiana della prole. Furono esemplari anche nel lavoro (lui era orologiaio, lei realizzava merletti) venendo apprezzati per la loro professionalità e onestà. Iddio non benedice il denaro guadagnato in maniera immorale. Zelia morì nel 1877 all'età di 45 anni, dopo aver sopportato con cristiana rassegnazione le atrocità provocate da un tumore. Santa anche nel dolore. Luigi morì molti anni dopo, nel 1894. Una delle più grandi gioie che ebbe nella vita fu di sapere che le sue figlie non sposarono degli uomini del mondo, ma sposarono il Re del Cielo, verso il quale ebbe grande gratitudine.

Se vuoi leggere dei libri di devozione, ti consiglio tantissimo “Le Glorie di Maria” e “Pratica di amar Gesù Cristo”. Sono due capolavori di spiritualità scritti da S. Alfonso de Liguori.

Ti saluto cordialmente in Gesù e Maria.

Cordialter