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martedì 20 marzo 2018

Lottare contro le "ambiguità" moderniste

Tempo fa una cortese lettrice mi ha scritto per esprimere il suo parere circa le “varie sensibilità” all'interno della Chiesa.


Egregio fratello nella fede, [...] vorrei esprimerle un mio parere.

Prima di tutto vorrei dire che oggi per "diverse sensibilità" si intente qualcosa di ben diverso da quello da lei descritto. Sempre più spesso, il modernismo e la Tradizione vengono viste come "diverse sensibilità" ed accettate entrambe. […] Questa idea di "sensibilità" è oramai assai diffusa anche perché i modernisti nella maggioranza dei casi si camuffano da buoni cristiani.

Essi non […] affermano che i dogmi possono cambiare in base alle condizioni culturali, ma bensì possono cambiare i metodi di insegnamento di tali dogmi, ma nella maggioranza dei casi i metodi usati da loro portano un cambiamento totale della dottrina o il rinnegamento di qualche dogma.

Essi non affermano che tutte le religioni sono uguali, ma che bisogna rispettare le idee religiose altrui e con questa scusa smettono di evangelizzare arrivando addirittura ad agevolare la pratica di altre religioni.

Essi non negano la presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento ma dicono di voler semplicemente mettere in risalto la parola di Dio arrivando di fatto ad equipararla al Sacramento e facendo credere che Gesù sia presente in entrambe allo stesso modo, cioè spiritualmente.

Essi nella maggioranza dei casi non negano apertamente l'esistenza del diavolo ma dicono che non bisogna parlarne tanto, perché la gente potrebbe avere troppa paura ed anche perché bisogna parlare solo di Gesù, ecc...

In poche parole, essi non si mostrano apertamente come degli eretici, ma usano molta furbizia nel diffondere le loro idee facendo credere che la loro sia solo una diversa sensibilità, una sensibilità moderna. Noi tradizionalisti sveliamo facilmente la nostra identità parlando di tradizione, ecc... essi invece non si definiscono mai modernisti e non parlano quasi mai del modernismo, ma presentano sempre i loro insegnamenti come cattolici, insegnamenti della Chiesa, ecc... In questo modo essi sembrano i veri cattolici, noi invece i fanatici o addirittura gli eretici.
[...]

Cordialmente

sua sorella nella fede

(lettera firmata)

Salve!
          Le ambiguità moderniste sono un rischio reale. Se una “diversa sensibilità” è ortodossa, non c'è nulla di male, ma oggi ci sono anche delle “sensibilità” eterodosse. Queste devono essere estirpate senza pietà. Noi cattolici non dobbiamo essere come gli anglicani per i quali è “normale” seguire delle dottrine di fede diverse (pensiamo al “sacerdozio femminile”), per non parlare dei protestanti, i quali sono liberi di interpretare la Bibbia come gli pare e piace.

La Chiesa Cattolica è il Corpo Mistico di Cristo, e le eresie non possono essere tollerate al suo interno. La Teologia Morale insegna che se un cattolico ha autorità su un altro cattolico, ha il dovere di correggerlo quando quest'ultimo sbaglia gravemente. Se non fa la correzione, pecca gravemente (tranne in qualche caso particolare). Quindi, se un bambino bestemmia, il padre ha il dovere di rimproverarlo; se una catechista insegna che è impossibile andare all'inferno, il parroco ha il dovere di correggerla o di sostituirla; se un frate insegna ai novizi che tutte le religioni sono uguali, quel frate deve essere corretto dai propri superiori, ecc. Se coloro che hanno il dovere di fare le “correzioni fraterne”, non le fanno, noialtri che altro possiamo fare se non piangere e pregare? Grazie al Cielo io non ho autorità su nessuno, pertanto me ne sto un po' più tranquillo e sereno. A dir la verità, chiunque può correggere il prossimo che non è un proprio subordinato (si può anche correggere persino un superiore), ma poiché generalmente in questo caso non c'è certezza di essere ascoltati, non c'è timore di peccare gravemente, e in certi casi non si pecca nemmeno venialmente, come insegnano gravi e dotti autori.

Dunque che fare? Noi cattolici fedeli alla Tradizione dobbiamo continuare a combattere la buona battaglia in difesa della vera Fede, senza demoralizzarci e arrenderci. Quali armi utilizzare? Quelle del soldato di Cristo: preghiera, penitenza, buon esempio, apostolato e denuncia degli errori modernisti.

I seguaci del modernismo non sono tutti uguali. Alcuni hanno gettato la maschera e osano affermare esplicitamente e pubblicamente eresie del tipo “Gesù è risorto solo spiritualmente”, “l'inferno non è eterno”, “la convivenza prematrimoniale ha un valore presacramentale”, e così via. Quelli più pericolosi sono i modernisti “camuffati”. Fu lo stesso San Pio X a denunciare la loro pericolosità, affermando che nei loro scritti, una pagina sembra cattolica, mentre nella pagina seguente vi è negato qualche dogma in maniera nebulosa e ambigua, in modo tale che se vengono richiamati all'ordine si giustificano dicendo che non intendevano proferire qualche eresia, ma che il loro pensiero deve essere interpretato secondo la dottrina cattolica. Questa razza di modernisti è quella più pericolosa, perché è più difficile da stanare, ed è quella che fa più danni alle anime perché riesce ad iniettare il veleno dell'eresia senza farsi accorgere dai fedeli più ingenui, i quali si ritrovano “de facto” eretici senza manco accorgersene. È terribile!

Coraggio, non dobbiamo arrenderci e abbandonare la Chiesa nelle mani dei modernisti. I soldati valorosi non indietreggiano mai di fronte al nemico. L'armata della Tradizione “nec recisa recedit”, non retrocede nemmeno dinanzi alla prepotenza modernista. Meglio la morte che il tradimento.

In Cristo Redentore e in Maria Imperatrice dell'Universo.

Cordialiter