Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una piccola donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

lunedì 20 ottobre 2025

Don Giuseppe Tomaselli, zelantissimo esorcista salesiano (lk)

Don Giuseppe Tomaselli

Don Giuseppe Tomaselli nacque il 26 gennaio del 1902 a Biancavilla (Catania), in una famiglia dalla profonda fede cristiana. Nel 1916 entrò tra i salesiani (i seguaci di Don Bosco, l'eroico Apostolo della gioventù). Nel 1926 venne ordinato sacerdote in eterno e cominciò il suo lungo ministero durato quasi 63 anni durante i quali ha ricoperto vari incarichi: parroco, insegnante, cappellano presso comunità religiose, esorcista ed apostolo della buona stampa cattolica. Scrisse centinaia di semplici libretti devozionali e apologetici che stampò in milioni di copie.

Durante la sua vita lavorò con grande zelo per la salvezza delle anime, le quali vennero riscattate a caro prezzo dal Redentore Divino sulla croce del Golgota. Don Giuseppe Tomaselli era sempre disponibile ad aiutare il prossimo sia materialmente che spiritualmente. Se veniva chiamato nel cuore della notte per amministrare gli ultimi sacramenti ad un moribondo, accorreva prontamente per amore di Gesù, il quale desidera ardentemente la salvezza di ogni singola anima. Lo zelo per la santificazione e la salvezza delle anime è stato sempre un aspetto caratteristico della vita sacerdotale di Don Giuseppe. Dato che era molto devoto alla Beata Vergine Maria, fu grande la sua gioia quando nel 1950 l’augusto Pontefice Pio XII decretò in maniera solenne e definitiva, essere dogma divinamente rivelato che la Madonna al termine della vita terrena venne assunta in Cielo in anima e corpo.

Anche negli ultimi anni di vita, vestiva sempre con l'abito talare, dando il buon esempio ai confratelli. Era ricercatissimo come confessore, sapeva infatti aiutare i penitenti a confessare lealmente anche i peccati più vergognosi. Inoltre era un valente direttore spirituale di numerosi fedeli, tra cui anche alcune anime mistiche. Erano in tanti coloro che si rivolgevano a lui, anche solo per avere una parola di conforto nei momenti difficili. Nessuno si sentiva rifiutato, nemmeno coloro che hanno la malattia degli scrupoli, i quali pur soffrendo terribilmente, non sempre vengono trattati con carità dal prossimo. Negli ultimi decenni della sua vita rimase fortemente amareggiato dal comportamento di quei teologi che, distorcendo l’insegnamento della Chiesa, creavano confusione tra i fedeli.

Quando morì a Messina, il 9 maggio del 1989, tanti fedeli lo rimpiansero, sapevano che era morto un prete zelantissimo che amava Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stesso.