Visualizzazioni totali
domenica 29 gennaio 2023
L’ideale apostolico
Pensiero del giorno (San Francesco di Sales)
(San Francesco di Sales)
sabato 28 gennaio 2023
Circa i modernisti che si atteggiano a virologi
Non sazi delle devastazioni compiute in campo teologico, da qualche tempo numerosi modernisti discettano di virus, vaccini, green pass, ecc., come se fossero esperti scienziati, ma fomentando tanta confusione. Per quanto riguarda i vaccini, io penso che i teologi debbano limitarsi a dire quali siano le condizioni affinché un farmaco possa essere assunto: deve essere efficace, deve essere sicuro per la salute, deve essere prodotto in modo etico. Se un determinato farmaco sia efficace e sicuro spetta dirlo agli studi scientifici fatti in modo serio, non alle elucubrazioni mentali di certi giornalisti ed opinionisti, né tantomeno dei teologi, per giunta adepti dell’eresia modernista!
Se un farmaco è inefficace, sarebbe irragionevole assumerlo. Se invece è efficace ma può causare gravi effetti avversi, bisogna valutare il rapporto tra i rischi e i benefici. Se un farmaco è efficace e sufficientemente sicuro ma prodotto in modo immorale, in questo caso se c’è una cooperazione remota si può assumere purché ci sia un motivo proporzionato. Questi sono i princìpi morali generali che i teologi modernisti dovrebbero affermare, invece li sentiamo sproloquiare atteggiandosi ad esperti virologi dopo aver “studiato medicina"... sui giornali di regime.
Ad esempio i teologi-“virologi”-modernisti affermano che certi farmaci sono “sicuri” nonostante le stesse case farmaceutiche che li producono affermano sui foglietti illustrativi che non sono note eventuali reazioni avverse a medio e lungo termine. Se i modernisti sui vaccini dispongono di dati e informazioni che sono ignoti persino alle case farmaceutiche, li rendano pubblici, oppure, se non li hanno, tacciano, onde evitare di fare disastri. Se per ipotesi un giorno si venisse a scoprire che quei farmaci nel lungo termine causavano malattie neurodegenerative, i modernisti che adesso sproloquiano saranno disponibili a risarcire i danni che anche a causa loro avranno subìto le vittime?
Tanti teologi-“virologi”-modernisti affermano che solo coi vaccini potremo finalmente uscire da questa pandemia. Eppure nel mondo ci sono migliaia di dottori che stanno salvando innumerevoli vite umane utilizzando le terapie domiciliari precoci. Fino ad oggi non ho mai sentito i modernisti chiedere ai governanti di approfondire l’argomento delle terapie. Parlano solo di vaccini. A questo punto la domanda sorge spontanea: ma voi, cari modernisti, volete salvare le vite umane o volete smerciare i vaccini? E se volete davvero salvare le vite perché non aprite mai bocca per parlare delle terapie che stanno dando ottimi risultati?
E per favore smettetela di calunniare tutti coloro che non la pensano come voi accusandoli di essere dei “negazionisti”! Io non conosco nessuno che neghi l’esistenza del Sars-CoV-2, però conosco tante persone che chiedono solamente che su questa pandemia e sui rimedi contro il Covid venga detta la verità.
Pensiero del giorno
venerdì 27 gennaio 2023
Il Santo Sacrificio della Messa come mezzo di santificazione
I suoi effetti. a) Questo sacrifizio anzitutto glorifica Dio e lo glorifica in modo perfetto, perchè Gesù vi offre di nuovo al Padre, per mezzo del sacerdote, tutti gli atti di adorazione, di riconoscenza e d'amore che già offrì sul Calvario, atti di valore morale infinito. Offrendosi come vittima, afferma nel modo più espressivo il sovrano dominio di Dio su tutte le cose: è l'adorazione; dando se stesso a Dio in riconoscenza dei suoi benefici, gli rende una lode pari ai benefici: è il ringraziamento o culto eucaristico. Nulla quindi può impedire il conseguimento di quest'effetto, neppure l'indegnità del ministro; perchè il valore del sacrifizio non dipende essenzialmente da colui che l'offre come ministro secondario, ma dal pregio della vittima che viene offerta e dalla dignità del sacerdote principale che non è altri che Gesù Cristo stesso. Tal è l'insegnamento del Concilio di Trento quando dichiara che questa offerta purissima non può essere macchiata dall'indegnità o dalla malizia di coloro che l'offrono; che in questo divin sacrifizio è contenuto ed immolato, in modo incruento, quello stesso Cristo che sull'altare della Croce si è offerto in modo cruento. È quindi la stessa ostia e lo stesso sacrificatore quello che si offre ora pel ministero dei sacerdoti e quello che s'è offerto una volta sulla Croce: non c'è differenza che nel modo d'offrire la vittima. Perciò, quando assistiamo alla S. Messa e più ancora quando la celebriamo, rendiamo a Dio tutti gli omaggi che gli sono dovuti, nel modo più perfetto possibile, perchè facciamo nostri gli omaggi di Gesù vittima. -- Nè si dica che tutto questo non ha che far nulla con la nostra santificazione; quando noi glorifichiamo Dio, egli amorosamente si china verso di noi, e quanto più noi ci occupiamo della sua gloria, tanto più egli si occupa dei nostri spirituali interessi; molto dunque si fa per la nostra santificazione rendendogli i nostri ossequi in unione con la vittima divina che rinnova sull'altare la sua immolazione.
Pensiero del giorno
(San Giuseppe Moscati)