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mercoledì 12 novembre 2025
Una grave malattia aiutò Maristella a convertirsi a Dio
Pensiero del giorno
martedì 11 novembre 2025
La natura stessa ci eccita a sollevare le anime purganti
Per animarci a porgere aiuto alle povere anime del purgatorio, basta ascoltare i sentimenti ispiratici dalla natura. Potremmo noi vedere l'ultimo degli uomini, anzi il nostro più crudele nemico, caduto nel fuoco senza cercare di ritrarlo? Ora, sappiamolo bene, le anime che gemono in purgatorio, sono le anime dei nostri fratelli, figlie del Padre celeste, sorelle del Figlio di Dio, spose dello Spirito Santo. E saremo noi insensibili alle strazianti grida che mandano dal profondo della prigione in cui ardono giorno e notte? Sentiamo come esse gridano: «Abbiate pietà di noi, almeno voi, amici nostri.»
Oh! se fossimo al loro posto, e se tutti gli altri avessero poca carità come noi abbiamo verso di esse, quali gemiti non manderemmo per tanta crudeltà! Scongiureremmo tutti quanti gli uomini di ricordare la massima così conosciuta tanto per i lumi della ragione quanto per quelli della fede: «fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi.» Trattiamo dunque i nostri fratelli come vorremmo essere trattati noi stessi. Ricordiamoci che in mezzo alle crudeli torture, che sopportano senz'alcun merito, sono nell'assoluta impossibilità di procurarsi il minimo sollievo; e, salvo un miracolo, non è loro permesso di venire a reclamare alcun suffragio da noi. C'è di più, Dio stesso è in qualche modo nell'impossibilità di soccorrerle: la sua giustizia e la santità gli legano, per cosi dire, le mani, e sembra aver abdicato la sua onnipotenza in nostro favore. A noi deboli e miseri peccatori, più poveri di grazie e di meriti che non le anime purganti, diede una specie di sovranità assoluta, una potenza sorprendente, proporzionata all'impotenza di quelle anime a soccorrere se stesse. Aver tanto potere e non farne uso sarebbe mancar di rispetto a Dio, e di carità verso il prossimo. Non vi è maggiore arroganza del respingere i doni di Dio, perché dati in abbondanza. Deh! poiché piacque al divin Padre conferire a noi così grande potenza, esercitiamola con amore e prodigalità. I beati in cielo provano dolce contento nell'abbassare i loro sguardi dalla pace eterna a questa terra di miserie; nella pienezza della loro carità, si rallegrano per la potenza quasi illimitata da loro esercitata sul Cuore di Gesù, in virtù della quale ottengono nuove grazie ai miseri abitanti della terra. Tale gioia può essere in qualche modo nostro retaggio, anche in questo mondo. Pensiamo sovente al luogo d'espiazione; facciamo uso della sovranità che Gesù ci diede diritto di esercitarvi: non imiteremo mai meglio la carità del divin Cuore, che tanto ci ama, quanto con il recare sollievo alle anime sante.
FIORETTO SPIRITUALE. Vi è maggior merito nel fare qualche bene ad una di quelle anime, che non a farne dieci volte tanta a favore d'un vivo, quando anche fosse prigioniero, ammalato, tormentato dalla fame. (S. Bernardino).
Pensiero del giorno
lunedì 10 novembre 2025
Le Virtù Teologali spiegate in maniera semplice (lk)
Le Virtù Teologali (dal greco theos, Dio) sono il fondamento della vita morale cristiana. Secondo la Dottrina Cattolica, sono virtù infuse direttamente da Dio nell'anima del fedele al momento del Battesimo. Il loro oggetto, causa e motivo è Dio stesso.
Hanno la funzione di rendere le facoltà dell'uomo idonee a partecipare alla natura divina e sono tre:
1. La Fede
La Fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e crediamo a tutto ciò che Egli ci ha rivelato e che la Chiesa ci propone da credere.
Essenza: È l'adesione totale dell'intelligenza e della volontà a Dio che si rivela. È un abbandono fiducioso a Dio che è la Verità stessa.
Azione: Il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio, basando la sua vita non sulle apparenze umane, ma sulla certezza della Parola divina.
2. La Speranza
La Speranza è la virtù teologale per la quale noi desideriamo e aspettiamo da Dio, con ferma fiducia, la vita eterna come nostra felicità e le grazie per meritarla.
Essenza: Mantiene viva l'attesa della beatitudine eterna. Protegge dal lasciarsi scoraggiare dalla disperazione e dall'eccessiva presunzione.
Azione: Ci sostiene nelle prove e nelle difficoltà, orientando i nostri desideri verso il Regno dei Cieli e affidandoci all'aiuto dello Spirito Santo.
3. La Carità (o Amore)
La Carità è la virtù teologale per la quale noi amiamo Dio sopra ogni cosa per sé stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio.
Essenza: È la virtù suprema. San Paolo la definisce "il vincolo della perfezione" (Col 3,14). È l'amore soprannaturale di cui Dio ci fa dono.
Azione:
Verso Dio: Si manifesta nell'obbedienza ai Suoi comandamenti e nella ricerca della Sua gloria.
Verso il Prossimo: Ci spinge ad amare gli altri, anche i nemici, con un amore disinteressato e a volere il loro vero bene, in quanto creature amate da Dio.
Funzione: La Carità informa e vivifica tutte le virtù morali (le Cardinali), poiché senza l'amore di Dio come fine, anche gli atti di giustizia o fortezza perderebbero il loro merito soprannaturale.
I cattolici che non si arresero
Coloro che amano davvero la Chiesa Cattolica, ossia il Corpo Mistico di Cristo, hanno il cuore in lacrime a causa del tradimento di coloro che invece di difendere a spada tratta i valori non negoziabili, hanno tradito la Dottrina Cattolica e sono passati armi e bagagli nello schieramento dei seguaci del relativismo dogmatico e morale, guadagnandosi così l'applauso dei mondani di tutte le risme.domenica 9 novembre 2025
Canale Telegram "Cordialiter"
informo i nuovi lettori del blog che nel giugno del 2022 ho aperto un canale su Telegram. Per trovarlo e iscrivervi vi basta aprire l'app sul vostro smartphon, poi premere sul simbolo della lente d'ingrandimento in alto a destra e scrivere "Cordialiter" sulla barra delle ricerche. Una volta entrati nel canale, se ci si vuole iscrivere per ricevere gli aggiornamenti bisogna premere sul tasto "Unisciti" in basso.
Sursum corda!
L'imperfezione
Pensiero del giorno
sabato 8 novembre 2025
Aiuta il blog "Cordialiter"
La spiritualità di San Francesco di Sales
Mi piace tanto la spiritualità di San Francesco di Sales basata sull'umiltà verso Dio e la dolcezza verso il prossimo. Ci sono certi cattolici che, pur essendo (almeno a parole) fedeli al Magistero perenne della Chiesa, si comportano in maniera dura e aspra col prossimo. In questo modo rischiano di allontanare le anime dal cammino cristiano.
Invece per attirare le anime a Dio ci vuole la dolcezza, come faceva San Francesco di Sales, il quale col suo amabile modo di fare, oltre che col suo ardente zelo apostolico, riuscì a convertire al cattolicesimo migliaia di calvinisti.
Essendo vescovo di Ginevra, era costretto, quando necessario, a correggere i suoi subordinati che commettevano degli sbagli rilevanti. Ma lo faceva con talmente tanta bontà e dolcezza che i suoi subordinati restavano edificati ed invogliati ad obbedire volentieri al proprio vescovo.
Se vogliamo che il cattolicesimo si propaghi nella società scristianizzata in cui viviamo, dobbiamo prendere San Francesco di Sales come modello da imitare.
Pensiero del giorno
A quelli che sono gravemente infermi si diano penitenze lievissime, indicandone se mai delle altre più proporzionate da farsi quando si saranno rimessi in salute.
Imponendo qualche elemosina non si accetti l'incarico di distribuirla per evitare qualche sospetto di lucro (...).
[Pensiero del Cardinale Jaime de Barros Câmara (1894-1971), tratto da "Compendio di Teologia Pastorale", pubblicato negli anni cinquanta dalla Libreria Editrice dell'Università Gregoriana].
venerdì 7 novembre 2025
La Messa è valida se non si riceve la Comunione?
Pensiero del giorno
[Pensiero tratto dal diario di Mons. Luigi Carlo Borromeo (1893 – 1975), vescovo di Pesaro].
















