
A me sembra che non ci siano problemi teologici insormontabili, o almeno così mi pare di capire rileggendo un passo dell'intervista rilasciata dal Cardinale Castrillón Hoyos e pubblicata sull'Osservatore Romano del 28 marzo 2008, nella quale il porporato colombiano ha affermato: “Innanzitutto il problema di fronte al Concilio non è, a mio avviso, così grave come sembrerebbe. Infatti, i vescovi della Fraternità San Pio X, con a capo monsignor Bernard Fellay, hanno riconosciuto espressamente il Vaticano II come Concilio Ecumenico e monsignor Fellay lo ha ribadito in un incontro con Giovanni Paolo II, e più esplicitamente nell'udienza del 29 agosto 2005 con Benedetto XVI. Né si può dimenticare che monsignor Marcel Lefebvre ha firmato tutti i documenti del Concilio. Penso che la loro critica al Concilio riguardi piuttosto la chiarezza di alcuni testi, in mancanza della quale si apre la strada a interpretazioni non concordi con la dottrina tradizionale. Le difficoltà più grandi sono di carattere interpretativo o hanno a che fare anche con alcuni gesti sul piano ecumenico, ma non con la dottrina del Vaticano II. Si tratta di discussioni teologiche, che possono aver luogo dentro la Chiesa, dove infatti esistono diverse discussioni interpretative dei testi conciliari, discussioni che potranno continuare anche con i gruppi che ritornano alla piena comunione”.
Ciò che è avvenuto in questi giorni è una grande vittoria per la Chiesa Cattolica. Il nemico del genere umano ha invece incassato una dura sconfitta. Infatti il suo sporco lavoro è quello di seminare zizzania e cercare di dividere i cristiani. In questo momento la rabbiosa bestiaccia infernale sta mordendo la polvere.