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domenica 8 febbraio 2009

Risolvere il caso Williamson adoperando il “miele” salesiano


Non sono uno storico, tuttavia penso che i nazisti abbiano utilizzato davvero le camere a gas per sterminare gli ebrei, e che i morti complessivi siano più dei 300.000 ipotizzati da alcuni. Ho fatto questa breve premessa per evitare qualche fraintendimento, visti i tempi che corrono.

Se una persona, in coscienza, mente deliberatamente pur di negare o ridurre il numero delle persone vittime di uno sterminio, commette peccato sia perché afferma il falso, sia perché provoca un dolore ai parenti delle vittime. Però noi non siamo in grado di giudicare l'eventuale mala fede, poiché solo Dio conosce la coscienza delle persone (anche quella di Mons. Williamson). Il problema è che il numero esatto delle vittime dei vari massacri della storia (indiani d'america, armeni, ebrei, zingari, istriani, cambogiani, tutsi e tanti altri popoli) non è facile da stabilire sia perché da un punto di vista statistico le stime hanno un certo margine di errore, sia perché spesso gli storici sono discordi tra loro. Tuttavia se una stima appare troppo bassa rispetto al consenso minimo degli storici, credo che si possa parlare di teoria riduzionista. Ricordo che il riduzionismo è stato giustamente condannato da Benedetto XVI.

Un noto cantante italiano ha avuto la triste idea di proporre di scomunicare nuovamente Mons. Richard Williamson, per via delle sue tesi storiche. Io non credo che sia questa la strada da seguire. Tra l'altro tale atto potrebbe avere delle conseguenze disastrose. Del resto se volessimo scomunicare Mons. Williamson, dovremmo, a maggior ragione, scomunicare tutti quei cattolici che pubblicamente affermano eresie del tipo “l'inferno non è eterno”, “il purgatorio è un'invenzione”, “nell'Ostia consacrata non è presente Gesù Cristo”, “il peccato originale è una favola” ed altre cose del genere (a dir la verità, ai sensi del can. 1364 del Codice di Diritto Canonico attualmente vigente, gli eretici ostinati incorrono nella scomunica “latæ sententiæ”, cioè automatica).

Dunque, come risolvere questo caso? San Francesco di Sales diceva che con un cucchiaio di miele si catturano più mosche che con un barile d'aceto. Se Mons. Williamson sostiene certe tesi, significa che le sue informazioni al riguardo si basano sulle teorie presenti nei libri degli storici riduzionisti. Pertanto per risolvere la questione è sufficiente fargli leggere un libro che confuta punto per punto le tesi riduzioniste. Può sembrare banale, ma spesso le cose più semplici sono le più adatte. E' facile presumere che Mons. Williamson abbia tutto l'interesse ad uscire da questa bufera mediatica. Quando una persona ammette pubblicamente di aver sbagliato, compie un gesto che edifica il prossimo. Senza isterismi, ma con dolcezza e pazienza, bisogna far comprendere che le tesi riduzioniste sminuiscono troppo i numeri del genocidio degli israeliti. Dopodiché sarà lui stesso ad ammettere l'errore. Insomma, è sufficiente usare un cucchiaio di miele invece di un barile d'aceto.

Dovrebbero ammettere i propri errori anche coloro che hanno dipinto Mons. Williamson come un vescovo nazista e antisemita. Le calunnie sono peccati da confessare, se dette con piena avvertenza e deliberato consenso.