Un umile francescano al servizio degli ultimi
San Diego di Alcalá, nato intorno al 1400 nel piccolo villaggio di San Nicolás del Puerto, in Andalusia, è una figura di grande rilievo nel panorama dei santi francescani del XV secolo. Il suo nome di battesimo era Diego, e "de Alcalá" si riferisce alla città in cui visse gran parte della sua vita religiosa e dove morì. La sua santità non risiede in grandi gesta teologiche o in opere monumentali, ma nella sua umiltà, nel suo profondo spirito di carità e nella sua incrollabile fede, vissuta nel quotidiano servizio ai malati e ai poveri.
Fin dalla giovinezza, Diego mostrò un'attrazione irresistibile per la vita religiosa e la povertà evangelica. Entrò come fratello laico nell'Ordine dei Frati Minori, un ramo dell'Ordine francescano, dedicandosi a mestieri umili e a una vita di preghiera intensa. A differenza dei sacerdoti, i fratelli laici non ricevevano l'ordinazione, ma contribuivano alla vita dell'Ordine attraverso il lavoro manuale e la carità. Diego si distinse in entrambi gli ambiti, diventando un esempio vivente della spiritualità francescana.
Il miracolo dei pani e la carità senza confini
Una delle storie più celebri e significative della sua vita è il "miracolo dei pani". Diego, che aveva il compito di elemosinare per il convento, era noto per la sua generosità illimitata. Spesso dava ai poveri e ai malati parte del pane e del cibo che aveva raccolto, incurante del fatto che non ne rimanesse abbastanza per i suoi confratelli. Un giorno, un superiore lo affrontò, rimproverandolo per questa "imprudenza". Quando Diego aprì il suo mantello per mostrare ciò che aveva, il pane che vi aveva riposto si era miracolosamente trasformato in un cesto di rose. Questo miracolo, raffigurato in innumerevoli opere d'arte, simboleggia la sua profonda fiducia nella Divina Provvidenza e l'assoluta priorità che dava alla carità verso il prossimo.
La sua fama di santità si diffuse in tutta la Spagna e oltre, non solo per i miracoli ma anche per il suo servizio instancabile. Diego si dedicò in particolare alla cura dei malati e dei lebbrosi, un impegno che pochi osavano intraprendere. Durante la sua missione missionaria nelle Isole Canarie, fu anche superiore del convento francescano di Fuerteventura.
La canonizzazione e l'eredità spirituale
San Diego morì nel 1463 nel convento di Santa María de Jesús ad Alcalá de Henares, una città che oggi porta il suo nome per via della sua profonda devozione. Il suo corpo, rimasto incorrotto, divenne subito oggetto di venerazione. La sua santità fu ufficialmente riconosciuta da papa Sisto V, che lo canonizzò nel 1588, rendendolo il primo santo canonizzato dalla Spagna dopo la Riconquista.
L'eredità di San Diego di Alcalá è un potente promemoria che la santità può essere trovata nel cuore di un servizio umile e disinteressato. La sua vita ci insegna che l'amore per Dio si manifesta concretamente nell'amore per i poveri, i malati e i sofferenti. Egli rimane un modello per i laici e per tutti coloro che cercano di vivere il Vangelo con semplicità e carità. La città di San Diego in California deve il suo nome proprio a lui, un omaggio duraturo alla sua memoria.