Oggi ricorre il quarto anniversario dell'entrata in vigore del Motu Proprio “Summorum Pontificum” che ha liberalizzato l'utilizzo del Missale Romanum del 1962. Senza alcun dubbio si è trattato di un avvenimento epocale che sta già apportando e apporterà ancora di più in futuro dei benefici spirituali inestimabili. Il rito antico non è più un qualcosa di “tollerato”, ora è un vero e proprio diritto dei fedeli e dei sacerdoti. Benedetto XVI ha abbattuto la “cortina di ferro liturgica” che per anni ha impedito a tanti cattolici di poter soddisfare le proprie legittime aspirazioni.
Come sono andati questi quattro anni? Se devo essere sincero, quando venne pubblicato il Motu Proprio pensavo che i denigratori della Messa tridentina si sarebbero “limitati” all'ostracismo silenzioso, non mi aspettavo affatto una ribellione così sfacciata, arrivando ad esercitare pressioni, minacce, punizioni nei confronti dei tradizionalisti e a pubbliche manifestazioni di dissenso nei confronti del Papa. Insomma ci è mancato solo l'olio di ricino nei nostri confronti. :-) Ma come è possibile tutta questa rabbiosa avversione nei confronti di un rito sacro che ha nutrito innumerevoli anime nel corso dei secoli? Questo indica che la situazione spirituale generale è decisamente più grave del previsto. Odiare la Messa di san Pio V significa essere a un passo dal luteranesimo. Comunque, le “purghe moderniste” non sono riuscite a frenare l'avanzata della Tradizione. I fedeli interessati alla liturgia tradizionale sono aumentati in maniera esponenziale, nelle librerie hanno spopolato numerosi testi filo-tridentini, i centri di Messa si sono moltiplicati a dismisura, alcuni ordini religiosi hanno aderito in massa al rito antico, circa 200 vescovi di tutto l'orbe cattolico hanno celebrato pubblicamente il Santo Sacrificio secondo l'usus antiquior. Dunque il bilancio è nettamente positivo, poiché la situazione è decisamente migliorata rispetto al passato. Certo, bisogna riconoscere che ci sono delle accanite “sacche di resistenza”, ma ormai è impossibile per i denigratori della liturgia antica fermare il movimento tradizionale; sarebbe come tentare di fermare un fiume in piena.