In futuro potremmo avere una bella sorpresa, un viaggio apostolico di Papa Francesco ad Ecône (Svizzera), per stipulare un accordo di pace nella storica roccaforte lefebvriana. Sarebbe davvero un bel gesto concreto di carità fraterna. Non penso che si tratti di un sogno irrealizzabile, ormai è noto che l'allora Arcivescovo di Buenos Aires coltivava cordiali rapporti di fraterna amicizia coi lefebvriani, e credo che se Mons. Bernard Fellay invitasse Francesco ad Ecône, il Papa potrebbe anche decidere di accettare. Ormai in questi giorni abbiamo visto che è un uomo spontaneo, “fuori dagli schemi”, disposto anche a gesti inconsueti e imprevedibili, non penso che si lascerebbe intimidire dalle lamentele dei progressisti. Ve lo immaginate il Papa nella roccaforte dei lefebvriani? Sarebbe un incontro storico.
Nel frattempo alla FSSPX converrebbe iniziare un rapporto di amicizia col Patriarca di Mosca. Non ci sarebbe nulla di male se Mons. Fellay e Kirill si incontrassero per cenare assieme e discutere amichevolmente sulla drammatica situazione spirituale dell'Europa o su altri temi importanti per la cristianità. Ciò non contravverrebbe agli insegnamenti contenuti nella magistrale enciclica “Mortalium Animos” del grande Pontefice Pio XI. Se Mons. Fellay venisse fotografato mentre stringe la mano al Patriarca di Mosca, e si diffondesse in giro la notizia che i due sono amici, la posizione della FSSPX si rafforzerebbe notevolmente, infatti i modernisti non potrebbero più attaccarla ferocemente, altrimenti rischierebbero di deteriorare le relazioni diplomatiche con gli Ortodossi, verso i quali hanno un atteggiamento più rispettoso e cordiale.