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giovedì 10 aprile 2014

La Spiritualità Francescana (lk)

santo francescanoLa Spiritualità Francescana: Gioia, Povertà e Fraternità

La spiritualità francescana, nata dall'esperienza di San Francesco d'Assisi (1182-1226), è una delle correnti più influenti e amate della Chiesa cattolica. Non è un sistema filosofico complesso, ma un modo di vivere il Vangelo in maniera radicale e gioiosa, incarnando l'esempio di Cristo in ogni aspetto dell'esistenza. Francesco, il "poverello d'Assisi", chiamò il suo ideale la "forma di vita" ispirata direttamente al Vangelo, riassunta in pochi pilastri fondamentali.


L'Amore per Cristo Crocifisso e l'Incarnazione

Al centro della spiritualità francescana vi è una devozione appassionata per Gesù Cristo, vista attraverso due misteri fondamentali che Francesco venerava in modo speciale:

  • Il Presepe (Incarnazione): Francesco fu un pioniere nella diffusione della devozione al Natale e alla figura del Bambino Gesù. Egli contemplava l'immensa umiltà di Dio che si fa piccolo e povero per amore, rendendo la sua presenza vicina e accessibile.

  • La Croce (Passione): L'amore di Cristo si manifesta in modo supremo nell'atto di estremo spogliamento sulla croce. L'esperienza culmine di Francesco fu la ricezione delle stimmate (i segni della Passione) sul monte della Verna, segno tangibile della sua completa conformazione a Cristo crocifisso.


Povertà e Umiltà: Il Matrimonio con "Donna Povertà"

La povertà volontaria è l'elemento distintivo del francescanesimo, che Francesco chiamava affettuosamente "Donna Povertà". Questa non è vista come miseria fine a se stessa, ma come:

  • Libertà Radicale: Spogliarsi di ogni bene materiale (denaro, proprietà, ambizione) per dipendere totalmente dalla Provvidenza divina.

  • Imitazione di Cristo: Gesù stesso si è fatto povero; abbracciare la povertà è il modo più diretto per seguire le sue orme.

  • Umiltà: Rifiutare l'onore e il potere del mondo per collocarsi all'ultimo posto. L'umiltà di Francesco e dei suoi frati è specchio dell'umiltà di Dio fatto uomo.


Fraternità e Minorità: Vivere in Mezzo al Popolo

Il francescanesimo si definisce come un cammino di fraternità, sia all'interno della comunità religiosa che nel rapporto con il mondo:

  • Relazioni Umane: I frati si chiamano semplicemente "fratelli" e devono trattarsi con amore e rispetto reciproco.

  • Minorità: Francesco volle che i suoi seguaci si chiamassero "Minori" (i più piccoli), per esprimere la loro volontà di servire, di non avere prestigio e di stare sempre sottomessi a tutti. Questo li portò a vivere in mezzo alla gente comune, predicando con l'esempio e con parole semplici.

  • Apertura al Creato: La fraternità si estende a ogni creatura, come espresso nel "Cantico delle Creature" , dove Francesco chiama fratello il sole e sorella l'acqua. Questa profonda sensibilità ecologica e cosmica è un aspetto profetico della spiritualità francescana.


La Missione: Gioia Perfetta e Pace

La spiritualità francescana è permeata da una gioia profonda, chiamata la "gioia perfetta", che non risiede nell'assenza di sofferenza, ma nell'accettare le difficoltà e le umiliazioni per amore di Cristo. I francescani sono chiamati a essere portatori di pace (come recita la preghiera attribuita a Francesco), non solo con le parole ma con il loro stile di vita, riparando la "Chiesa in rovina" con l'esempio del Vangelo vissuto.

La spiritualità francescana, organizzata nei Tre Ordini (Primo Ordine dei Frati, Secondo Ordine delle Clarisse, Terzo Ordine di laici e religiosi), continua a richiamare i credenti di ogni epoca a una vita di semplicità radicale, di contemplazione affettuosa del mistero di Dio e di servizio umile ai poveri e alla creazione.