Dopo gli scandali Vatileaks, Ior, pedofilia, ecc., temo che possa scoppiare un'altra bufera mediatico-giudiziaria. Chissà, forse tra qualche tempo sentiremo al telegiornale una notizia più o meno di questo tenore:
“Grazie alla collaborazione della Santa Sede, che ha fornito assistenza agli inquirenti e ha approvato gli arresti, sono finiti in carcere i Superiori dell'istituto religioso […]. Le manette sono scattate all'alba mentre i consacrati erano riuniti in chiesa a recitare le Lodi. I religiosi arrestati sono accusati di vari reati contro diversi confratelli, i quali erano tenuti quasi in stato di segregazione, senza poter comunicare con altre persone. Le vittime erano costrette a subire umiliazioni, minacce, ricatti, continue molestie psicologiche e soprusi vari, causando la degenerazione della loro salute mentale e fisica. Secondo gli inquirenti, gli arrestati avrebbero anche violato la corrispondenza personale dei confratelli vessati, in violazione dell'art. 616 del codice penale. Il provvedimento di custodia cautelare è stato preso onde evitare la reiterazione dei reati. Le indagini erano partite su segnalazione dei genitori di alcuni giovani religiosi, dopo che i figli erano caduti in depressione ed erano stati costretti a prendere pesanti psicofarmaci.
Dopo il blitz dei militari dell'Arma dei Carabinieri nei “conventi-lager”, un giovane religioso ha dichiarato ai giornalisti accorsi: “È la fine di un incubo. Ringrazio la Madonna per avermi liberato. Stavo soffrendo assai, temevo di non farcela più a resistere.”
Intanto da fonti interne al Vaticano si apprende che il Papa è addolorato per quanto è accaduto e che i responsabili di questi misfatti verranno espulsi dal proprio istituto religioso e ridotti alla stato laicale."
Preghiamo per coloro che stanno compiendo violenze psicologiche, affinché possano ravvedersi. Se non vogliono cambiare condotta per motivi soprannaturali (cioè per non offendere Dio), almeno smettano di far soffrire i propri confratelli per evitare lo scatenarsi della bufera mediatico-giudiziaria e di finire in galera.