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lunedì 22 settembre 2025

Divorziare è peccato? (lk)

Sì, secondo i tradizionali manuali di Teologia Morale cattolica, il divorzio è considerato un grave peccato (mortale), in quanto costituisce un attentato diretto all'indissolubilità del matrimonio, un dogma centrale della fede cattolica. (Nota bene: non è peccato chiedere il divorzio di un matrimonio celebrato civilmente, di cui almeno uno dei due nubendi sia cattolico, perché in questo caso non si tratta di un matrimonio valido davanti a Dio).

In questo articolo, per quanto riguarda la peccaminosità del divorzio, ci si riferisce solo ai matrimoni veri: sia quelli sacramentali che quelli puramente naturali celebrati da non cristiani. 

Il divorzio, nel contesto della dottrina morale tradizionale, è peccato per diverse ragioni chiave:

1. Attacco all'Indissolubilità Sacramentale

  • Matrimonio come Sacramento: Per la Chiesa Cattolica, il matrimonio tra battezzati è un sacramento, istituito da Cristo stesso e elevato a segno dell'unione indissolubile tra Cristo e la Chiesa.

  • Irrevocabilità: La caratteristica essenziale del matrimonio è la sua indissolubilità ("Ciò che Dio ha unito, l'uomo non separi" - Matteo 19:6). Il vincolo coniugale, una volta validamente contratto e consumato, non può essere sciolto da alcuna autorità umana (civile o ecclesiastica).

  • Il Peccato di Divorzio: Il divorzio è visto come un atto che contesta e rompe apertamente il vincolo sacro e irrevocabile. È un peccato contro la fedeltà al sacramento e alla promessa fatta a Dio.

2. Violazione del Sesto Comandamento e Adulterio

Il peccato associato al divorzio non si esaurisce nella rottura del vincolo, ma si aggrava se la persona divorziata si risposa civilmente o intraprende una nuova unione sessuale.

  • Adulterio: Chi divorzia e si risposa civilmente o convive, secondo la morale tradizionale, commette adulterio continuato. Questo perché, agli occhi di Dio e della Chiesa, il primo vincolo è ancora valido, e qualsiasi altra unione sessuale è considerata al di fuori del matrimonio legittimo.

  • Stato di Peccato Mortale: Vivere in uno stato di adulterio continuato comporta la permanenza in uno stato di peccato mortale abituale, precludendo l'accesso ai sacramenti dell'Eucaristia e della Riconciliazione (Confessione), a meno che la coppia non decida di separarsi o di vivere "come fratello e sorella" (cioè senza rapporti sessuali).

3. Scandalo

Il divorzio è anche un peccato perché genera scandalo, specialmente se la persona è pubblicamente conosciuta come cattolica.

  • Lo scandalo si verifica quando un atto, anche se non inteso a ciò, induce altri a commettere il male o a confondere i fedeli riguardo la legge morale. Il divorzio, soprattutto se seguito da un nuovo matrimonio civile, è visto come un cattivo esempio che minimizza la gravità dell'indissolubilità matrimoniale.

È importante notare che la Chiesa cattolica ammette la separazione coniugale (cessazione della coabitazione) nei casi gravi (ad esempio se una moglie non vuole più vivere col marito colpevole di adulterio), ma non lo scioglimento del vincolo (il divorzio). L'unico processo che può dichiarare un matrimonio nullo è la dichiarazione di nullità da parte del tribunale ecclesiastico, che non scioglie il vincolo, ma dichiara che il vincolo non è mai esistito validamente fin dall'inizio.