Molti giornalisti del "regime culturale progressista" stanno facendo credere che dopo la promulgazione dell'Esortazione Apostolica "Amoris Laetitia" di Papa Francesco, i divorziati risposati che vivono "more uxorio" (e quindi non in castià tra loro), potranno tranquillamente ricevere la Comunione. Ciò è falso! Il Papa non ha scritto questo!
In realtà la Dottrina della Chiesa è rimasta immutata (nessuno può cambiare la Legge Eterna stabilita da Dio, nemmeno i Sommi Pontefici), pertanto i rapporti sessuali tra cattolici non sposati con rito religioso continueranno ad essere peccati gravi, come stabilito dal Signore nel Sesto Comandamento, e quindi chi commette questi peccati, se vuole accostarsi alla Comunione, deve pentirsi sinceramente di averli commessi, deve confessarli, e deve avere il fermo proposito di non commetterli più in avvenire.
Insomma rimane in vigore lo stesso insegnamento di prima: se un divorziato risposato vuole ricevere i sacramenti, ma per qualche grave motivo (ad esempio per poter continuare ad allevare la prole) vuole continuare a convivere con una persona sposata solo con rito civile (lo stesso discorso vale anche per i "conviventi"), deve vivere non più "more uxorio" (cioè nel modo dei coniugi), ma come "fratello e sorella" (cioè in castità).
Adesso la nostra battaglia deve essere quella di far comprendere alla gente che è falso ciò che stanno facendo credere molti giornalisti progressisti sul tema della Comunione ai divorziati risposati.