Alcuni giorni fa una gentile signora mi ha scritto il seguente messaggio:
Caro D.,
volevo farti i complimenti per il magnifico articolo sulle elezioni, nessuno ha dato il taglio che tu hai dato anche tra i nostri. Grazie, è stato un sollievo leggerlo!
Il Signore Gesù ti benedica,
(lettera firmata)
Cara sorella in Cristo,
sono contento che il post sui risultati del primo turno delle elezioni amministrative ti sia piaciuto.
C'è un altra considerazione che vorrei fare. Nei quartieri chic di Roma (ad esempio i Parioli), quelli in cui vivono principalmente famiglie della borghesia, è andato alla grande il candidato sindaco del Partito Democratico, il quale invece ha avuto un risultato modesto nei quartieri popolari in cui vivono le famiglie "proletarie" (ad esempio a Tor Bella Monaca). Una cosa simile è avvenuta anche a Milano, dove il candidato delle sinistre ha ottenuto una valanga di voti nei quartieri chic abitati dalla borghesia, mentre nella maggioranza di quelli più popolari è andato meglio il suo principale avversario.
Come sono cambiati i tempi! In passato il principale partito della sinistra (il Partito Comunista Italiano, dal quale discende il Partito Democratico) era considerato il partito che difendeva la "classe operaia". Ovviamente non era vero, perché in realtà ovunque nel mondo i comunisti sono stati al potere, la povera gente ha sempre sofferto (e poi il vero bene della gente è quello spirituale, che invece i rossi hanno sempre combattuto). Però in passato molti "proletari" italiani credevano alla propaganda rossa, alla quale evidentemente attualmente non credono più.
In Corde Matris,
Cordialiter
P. s. A dir la verità anche in passato c'erano dei membri della borghesia che votavano per il Partito Comunista (venivano chiamati i "bolscevichi da salotto" o "comunisti radical chic"), ma erano solo una minoranza.