Tempo fa qualcuno mi ha chiesto se il Motu Proprio "Summorum Pontificum", con cui Papa Benedetto XVI ha liberalizzato il Rito Romano tradizionale, possa un giorno essere abolito. Rispondo a questa domanda con un'altra domanda: "Chi è che ci guadagnerebbe maggiormente da un provvedimento del genere?"
È evidente che se il "Summorum Pontificum" venisse soppresso, ad avvantaggiarsene sarebbero i detestati (dai modernisti) lefebvriani e i simpatizzanti di Mons. Richard Williamson, i quali si ritroverebbero in mano il "monopolio" della Messa tridentina e crescerebbero a dismisura. Per questo motivo penso che se per ipotesi un giorno dovesse essere eletto un Papa che non simpatizzi per il rito antico, non abolirebbe il "Summorum Pontificum" pur di non avvantaggiare i lefebvriani.
Comunque sia, penso che nel giro dei prossimi vent'anni le persecuzioni contro i fedeli legati alla liturgia tradizionale sono destinate quasi ad esaurirsi. Infatti tra gli "under 50" è raro trovare qualcuno che abbia un odio cieco verso il "Missale Romanum" di San Pio V; al massimo c'è indifferenza, ma non odio cieco. I più rancorosi nemici della Messa tridentina hanno un'età media superiore ai sessant'anni, dunque prima o poi per motivi biologici dovranno farsi da parte e finalmente ci lasceranno in pace. Dobbiamo stingere i denti e continuare a resistere ad oltranza. Presto o tardi ci libereremo dall'oppressione modernista e potremo finalmente vivere serenamente l'esperienza della Tradizione.