Pubblico un post che mi ha inviato Teodolinda, una gentile collaboratrice del blog.
“La madre cristiana deve essere l’ Angelo della famiglia e più che mai questo celeste nome le si conviene quando conduce i figli suoi ad onorar Dio e santificare i giorni che egli si è serbato, compiendo con regolarità ed esattezza i doveri cristiani. In casa Taigi, Domenico aveva affidato la direzione interna a sua moglie, lasciandole altresì la cura di far osservare ai figli i doveri cristiani e le feste della santa Chiesa. Anna Maria osservò sempre questo dovere con la maggior sollecitudine. Nei giorni di Sabato o di vigilia di altre feste, essa prendeva tutte le disposizioni per trovarsi libera il giorno dopo. Prendeva la sua biancheria dagli armadi, puliva gli abiti della domenica e li metteva vicino al letto di ciascuna persona della famiglia; preparava poi tutte le cose della cucina per avere poi tutto pronto nel momento che le abbisognava. In tal modo preveniva e disponeva tutto con la più grande attenzione. Raddoppiava insomma le fatiche in giorno di Sabato o vigilia di altre feste per trovarsi più libera di dedicarsi alla pietà nei giorni riserbati al Signore. L’orario del giorno festivo era questo: si alzava prima dell’alba, mentre tutti in camera dormivano, andava in chiesa della Madonna della Pietà che prospettava al palazzo Chigi, dall’altra parte della Piazza Colonna, e in tal luogo dava libero corso alla sua devozione. Tornava a casa prima che il marito fosse alzato, l’aiutava pazientemente a vestirsi, a farsi pulizia, poi lo mandava ad ascoltare la santa Messa, spesso alla chiesa della Parrocchia nella quale poteva sentire la spiegazione del santo Vangelo. Dopo faceva alzare i bambini piccoli, li aiutava a vestirsi e li conduceva essa stessa, o li faceva condurre dalla vecchia madre in chiesa; ed aveva cominciato a far così da quando avevano appena tre o quattro anni. In tal modo queste innocenti creature erano già abbastanza comprese dell’atto solenne del divin Sacrificio e formavano i loro cuori, a mano a mano, alla pietà e all’amor di Dio. Preparato tutto il giorno avanti, essa faceva presto per la colazione di Domenico e gliela dava subito appena tornato di chiesa, giacchè egli doveva recarsi a prestare i suoi servizi a palazzo Chigi. Anna Maria prendeva il momento per raccogliere i suoi bambini e far loro una lettura sacra adatta alla loro intelligenza oppure qualche edificante preghiera. Poi permetteva loro di giocare innocentemente, senza però uscire di casa. Dopo colazione conduceva i bambini, o li faceva condurre, alla spiegazione del catechismo. Quando tornavano li conduceva a fare una passeggiata, o ve li faceva condurre dal padre, e tale svago terminava sempre con una visita a qualche Chiesa o al SS. Sacramento in qualche Santuario. Le ultime ore del giorno erano passate in preghiere vocali, o in letture di libri divoti come vite dei santi, o altro, stando riuniti in dolce armonia e raccoglimento che forma della famiglia cristiana un paradiso in terra. Quando i bambini cominciarono ad essere grandi, divennero giovanetti, presero la santa abitudine di accostarsi ai SS. Sacramenti nei giorni festivi… La Beata istruiva i suoi figli intorno a queste sorgenti di grazie e aggiungeva agli insegnamenti dei loro maestri e dei Parroci molte riflessioni e pratiche che sempre più approfondivano nella loro mente questi sublimi misteri.”
Brano tratto dal “Manuale di pietà per la pia sposa e madre cristiana sul modello della Beata Anna Maria Taigi”, Casa Editrice Marietti, 1925, Roma.
Un saluto,
Teodolinda
P. S. La vita di Anna Maria Taigi era veramente ricca di fede e preghiera. Per i nostri tempi già sarebbe qualcosa portare i bambini regolarmente in Chiesa, dire con loro qualche preghiera e fare qualche lettura edificante almeno la domenica!
P. S. La vita di Anna Maria Taigi era veramente ricca di fede e preghiera. Per i nostri tempi già sarebbe qualcosa portare i bambini regolarmente in Chiesa, dire con loro qualche preghiera e fare qualche lettura edificante almeno la domenica!