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sabato 9 gennaio 2016

L'ora di Religione in salsa modernista (-)

Un'insegnante mi ha scritto una lettera che fa riflettere.



Insegno da un po’ di anni nella scuola media e puntualmente quando parlo di Dante e della Divina Commedia c’è più di un alunno che mi chiede che cos’è il Purgatorio perché non ne hanno mai sentito parlare. All’inizio ero un po’ sorpresa visto che molti a quell’età hanno iniziato il catechismo per la Cresima ma ultimamente questa cosa comincia ad annoiarmi e rispondo di chiederlo alle loro catechiste. Pace, solidarietà, amicizia sono i temi che si trattano a scuola perché l’insegnante di religione specifica che “non si fa catechismo a scuola”, come se fare catechismo sia una una cosa un po’ riprovevole e fuori moda. Si fanno i lavori di gruppo e i cartelloni sulle altre religioni e non si sa nulla della propria di religione, si invitano anche persone di altre religioni a parlare ai ragazzi nel poco tempo che si ha perché è considerata una cosa "culturalmente degna", ma i programmi non arricchiscono di fede i ragazzi.

Il fatto è che molti giovani sono stati privati della possibilità di conoscere la vera religione e di poterla scegliere liberamente e questa è un’omissione. In nome dell’umanità e dei valori universali si è cancellato il Catechismo lentamente e progressivamente. Questo è quello che ho visto in trent'anni e più frequentando settimanalmente le parrocchie della mia città e i giovani.

Di fronte a una Chiesa di uomini che non conoscono nulla del Catechismo e dei princìpi base del cristianesimo, che non amano i Sacramenti e la preghiera, e di fronte ai mali che ne derivano, la soluzione paradossale che si cerca in taluni ambienti ecclesiali è quella di cancellare quel che resta della dottrina cristiana per far posto ad una generica umanità. Si propone come rimedio per aumentare la fede ciò che è la causa della mancanza della fede.

Io ricordo il sacerdote che ci insegnava religione alle medie: allora i programmi non erano così articolati come adesso e lui molto semplicemente leggeva e commentava il Vangelo dandoci tanti buoni consigli.

Ho uno zio missionario in India che ha costruito per tanti anni tante chiese dove mai è stata la fede cristiana. Forse è riuscito a fare tanto perché ha presentato la religione in modo semplice basandosi su giusti e chiari princìpi senza aver subito in questi anni il lavaggio del cervello e l’incuria religiosa delle nostre parrocchie.

Noi cristiani abbiamo giustamente misericordia di chi non crede ma dobbiamo cambiare modo di fare se il nostro operato accomodante ha compromesso la fede per tanti anni. Non possiamo continuare ad offrire come rimedio religioso una religiosa noncuranza.

La ringrazio per tutto quello che fa per noi e la prego di non pubblicare il mio nome.

(Lettera firmata)