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mercoledì 9 marzo 2016

Se si ha il dubbio di aver commesso un peccato mortale (* -)

Tempo fa ho spiegato a Maristella la questione dei "peccati mortali dubbi".


Caro fratello in Cristo, 
                                           continuo a seguire con grande letizia il tuo blog, lo trovo una fonte inesauribile di perle preziose per lo spirito.

Da quando Nostro Signore, nelle Sue infinite bontà e misericordia, ha toccato il mio cuore desidero sempre di più appartenere a Lui. Così ho imparato a recitare le preghiere, a seguire la Messa tradizionale, a cercare di rendere la mia vita sempre più conforme al Vangelo.

Mi rendo conto di essere una povera creatura che continuamente cade, infinite volte nella giornata mi rendo conto di aver dimenticato Gesù buono che tanto ha sofferto per me, di avere sprecato il mio tempo in discorsi futili, di avere fatto il male invece del bene. Domenica mattina temevo di avere fatto un'azione sbagliata e sono corsa al confessionale in lacrime. Che sollievo, che gioia poter ricevere Gesù nel cuore senza quel peso! Io, se potessi, mi confesserei tutti i giorni...

Ringrazio dal profondo del cuore tutti i lettori che con le loro riflessioni mi aiutano a cercare di camminare sulla strada stretta e ripida portando la mia croce. Grazie - e un caloroso benvenuto - a Flos Carmeli (un'altra mia collaboratrice, n.d.r.) per avermi ricordato la devozione del Santo Rosario che ora cerco di recitare quotidianamente.

Grazie a te, fratello, per il messaggio di oggi sull'umiltà. Io che prima ero tanto piena di insensato orgoglio, sto cercando di amare e di sviluppare l'umiltà. Nostro Signore ci ricorda "imparate da me, che sono mite e umile di cuore" (Matteo 11,29).  Così io ho cercato di fare qualche piccolissimo esercizio di umiltà: ieri una collega, entrando nell'ufficio, ha salutato tutti per nome... dimenticandosi di me. All'inizio sono rimasta male, ma ho pensato che era una splendida occasione! Come quando, in fila in un negozio, una donna mi è passata davanti, oppure quando un automobilista mi ha sorpassato in malo modo.

Che meravigliosa palestra di umiltà la vita di tutti i giorni! Signore noi siamo peccatori, aiutaci ad imparare da Te a essere umili. Cercherò di ringraziarTi per gli sgarbi, le amarezze, le maldicenze, gli affronti... e di raccoglierli come fiori profumati in un cestino da offrire a Te o mio dolce Signore.

Grazie ancora!

Ti saluto nei Cuori Immacolati di Gesù e di Maria

Maristella


Cara sorella in Cristo, 
                                        sono contento che i miei blog ti aiutano a coltivare la vita interiore. Il mio scopo è proprio questo: edificare le anime e incoraggiarle a ricercare la perfezione cristiana per dare gusto a Dio. Le lettere come la tua mi sono di grande conforto, perché mi fanno capire che gli sforzi profusi in questi anni per gestire i miei blog non sono stati vani. Se da tutta questa fatica avessi ricavato anche un solo grado di gloria in più per uno dei miei lettori, ne sarebbe valsa la pena!

Apprezzo molto la tua delicatezza di coscienza. Fai bene a confessarti spesso, come insegnano i maestri di vita spirituale. Anche i santi si confessavano frequentemente nonostante conducessero una vita eroicamente cristiana. Tuttavia, onde evitare che in futuro possa venirti qualche scrupolo, è bene sapere quel che insegnano i buoni manuali di Teologia Morale: quando un'anima che ha una coscienza delicata (cioè né lassa né scrupolosa), e ancor di più se ha una coscienza scrupolosa, sta in dubbio di aver commesso un peccato mortale, non essendo moralmente certa di aver avuto piena avvertenza o di aver dato pieno consenso della volontà nel compiere un atto gravemente peccaminoso, può presumere di non aver peccato mortalmente. Inoltre non si è obbligati a confessare i peccati mortali dubbi, ma solo quelli certi. Pertanto se un'anima dubita di aver commesso un peccato mortale, ma non ne è certa, può tranquillamente andare alla balaustra a ricevere la Comunione, anche se conviene vivamente far precedere un "Atto di dolore", pentendosi in generale di tutti peccati commessi, soprattutto perché peccando si è offeso Dio che è infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. In questo modo, se eventualmente il peccato dubbio fosse stato davvero mortale, si riacquisterebbe ugualmente lo stato di grazia con la contrizione del cuore (dolore perfetto dei propri peccati), e quindi si accoglierebbe degnamente il Santissimo Sacramento. Se invece una persona è certa di aver peccato mortalmente, per poter ricevere la Comunione deve prima confessarsi (i peccati veniali non è obbligatorio confessarli, ma è consigliabile farlo). Infine giova ricordare che se una persona, dopo che è uscita dal confessionale, si ricorda di essersi dimenticata di confessare un peccato mortale, può tranquillamente andare a ricevere la Comunione (la colpa dimenticata la confesserà nella successiva confessione).

Per quanto riguarda la devozione alla Madonna, dicono Sant'Alfonso Maria de Liguori e tanti altri dotti autori, che senza di essa è moralmente impossibile salvarsi l'anima, perché essendo la Beata Vergine Maria la Mediatrice universale di tutte le grazie, chi non le è devoto è come se chiudesse il canale delle grazie che Dio ci dona per mezzo suo. Nell'ora estrema della morte, quando sarà giunto il momento decisivo per la tua sorte eterna, comprenderai quanto sia stata preziosa la tenera e filiale devozione verso la Corredentrice del genere umano. 

Carissima Maristella, l'amore con amor si paga. Gesù è stato molto generoso con te donandoti la grazia di conoscere la liturgia antica e la buona dottrina. Adesso però, almeno per gratitudine per i suoi ineffabili doni spirituali, sei tenuta ad amare il Redentore Divino in maniera più fervorosa e profonda rispetto alla media dei cristiani. Troppo grande sarebbe la tua ingratitudine se ti limitassi ad amare Dio con un'amore debole e incostante. Hai avuto tante grazie spirituali dal Signore, adesso sei tenuta ad amarlo assai. 

In questa società neopagana ci sono tante distrazioni e dissipazioni che tentano di allontanare l'anima dai beni spirituali e da ciò che piace a Dio. Nonostante mille ostacoli dobbiamo impegnarci al massimo per praticare le virtù cristiane e dare gusto alla Santissima Trinità, fine ultimo della nostra esistenza.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Cordibus Iesu et Mariae.

Cordialiter


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