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lunedì 1 settembre 2025

Stili di architettura sacra 234

Paleocristiano (IV–VI secolo) — basiliche longitudinali con navate, abside e mosaici.

Bizantino (VI–XI secolo, influenza in Occidente soprattutto VI–IX) — piante centrali a cupola, ricco apparato musivo.

Romanico (circa X–XIII secolo) — murature spesse, archi a tutto sesto, volte a botte, massiccia solidità.

Gotico (XII–XVI secolo) — archi a sesto acuto, volte a costoloni, elevazione verticale e grandi vetrate.

Rinascimentale (XV–XVI secolo) — ritorno a modelli classici, proporzioni armoniche, cupole centrali.

Barocco (fine XVI–XVIII secolo) — teatralità, decorazione dinamica, scenografia liturgica e grandi altari.

Rococò (XVIII secolo) — decorazione stuccata più leggera e ornata, palette pastello.

Neoclassico (fine XVIII–prima metà XIX secolo) — ritorno all’ordine classico, sobrietà monumentale.

Revival / Storicismi (XIX secolo) — neogotico, neobizantino, neorinascimentale: riscoperta e rielaborazione degli stili passati.

Liberty / Art Nouveau (fine XIX–inizio XX secolo) — ornamentazione organica applicata anche a edifici sacri.

Modernismo liturgico (primo Novecento–anni ’60) — sperimentazione formale, nuovi materiali, accentuata funzionalità.

Brutalismo religioso (anni ’50–’70) — cemento a vista, volumi massicci, espressività materica.

Architettura postconciliare (dopo 1965) — riorganizzazione degli interni per la liturgia riformata: altare centrale, spazi partecipativi.

Contemporaneo / Architettura sacra contemporanea (anni ’80–oggi) — sperimentazione formale, attenzione a luce, paesaggio e tecnologia; integrazione di linguaggi globali e locali.

Tradizione locale / Vernacolare religiosa (sempre presente) — forme regionali e materiali vernacolari adattati al contesto storico e culturale.