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martedì 27 giugno 2017

Partito Democratico, dalle unioni civili alle disfatte elettorali


Quando nel 2016 il Governo Renzi si accingeva a far approvare dal Parlamento la legge che riconosceva giuridicamente le unioni gay, dissi che spesso il Signore punisce coloro che approvano leggi che danno alle coppie omosessuali dei diritti che per Legge naturale stabilita da Dio spettano solo alle coppie eterosessuali. Da allora il Partito Democratico è andato di disfatta in disfatta, cominciando dalla sconfitta alle amministrative del giugno 2016, proseguendo col clamoroso risultato del referendum costituzionale (nonostante il “Sì” fosse sostenuto dai poteri forti dell’alta finanza e da gran parte dei media) e infine con la debacle di domenica scorsa che ha visto le sinistre perdere importanti città come Genova, L’Aquila, Monza, Pistoia, Como, Lodi, Asti, La Spezia, e tante altre, tra cui addirittura la storica roccaforte rossa di Sesto San Giovanni, che in passato veniva definita la “Stalingrado d’Italia” poiché abitata da migliaia di operai che votavano in massa per il Partito Comunista di Togliatti, Berlinguer, Natta, ecc.

Nulla capita per cieco caso, ma tutto è disposto da Dio in vista del nostro bene, quindi anche la sconfitta del PD non arriva casualmente. Del resto non è la prima volta che il Signore punisce coloro che appoggiano il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Ecco alcuni esempi in proposito:

- Nel 2007 il governo delle sinistre guidato da Romano Prodi tentò di approvare i “DiCo” (diritti dei conviventi). Si scatenò una forte opposizione nel Paese e la proposta di legge saltò per aria. Inoltre, pochi mesi dopo, il governo cadde e il Parlamento venne sciolto in anticipo per l'impossibilità di dar vita a un nuovo esecutivo.

- Gianfranco Fini quando da leader di Alleanza Nazionale si dichiarava favorevole alla difesa delle radici cristiane dell'Europa (a quei tempi era molto amico di Roberto De Mattei), prendeva il 12% dei voti. Poi quando si è spostato su posizioni politiche “liberaldemocratiche” e ha affermato pubblicamente di essere favorevole al riconoscimento giuridico delle coppie gay, ha preso solo lo 0,4% dei voti e non è stato rieletto dal popolo.

- Il Partito Socialista francese dell'allora Presidente Hollande, invece di fare qualcosa di concreto per fermare le politiche di austerity europee, rilanciare in maniera efficace l'economia e aiutare le fasce deboli della popolazione, ha pensato a sostenere l'approvazione del matrimonio omosessuale. Ma da allora è andato avanti di disfatta in disfatta elettorale, e alle ultime elezioni legislative ha avuto un tracollo che lo ha portato al minimo storico (da primo partito francese è divenuto solamente il quinto).

- Nel 2013 Ignazio Marino (esponente di spicco del Partito Democratico) è stato eletto sindaco di Roma. Tra le sue iniziative più note vi è stata quella di far trascrivere nei registri comunali i matrimoni omosessuali contratti all'estero. Ma il suo governo cittadino è stato colpito da diverse polemiche e alla fine è stato “dimissionato” dalla maggioranza dei consiglieri comunali.

- David Cameron sembrava destinato a governare il Regno Unito a lungo, ma ha commesso l’errore di sdoganare il matrimonio gay, e dopo la clamorosa sconfitta al referendum sulla Brexit (nonostante il “remain” fosse sostenuto dai poteri forti internazionali), ha dovuto rassegnare le dimissioni.

Insomma, se un politico si schiera contro la Legge Eterna di Dio, prima o poi dovrà trarne le conseguenze.