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giovedì 2 novembre 2023

Non abbandoniamo le anime del purgatorio!

Ogni tanto mi scrive un'insegnante che da anni è una fedelissima lettrice (e generosa sostenitrice) del blog. Tempo fa le chiesi di scegliersi uno pseudonimo da usare per pubblicare le sue e-mail, e lei scelse "Elvira". Qualche tempo dopo mi chiese di ringraziare il prete che ogni mese celebra una Messa tridentina per il bene delle anime dei sostenitori del blog (certe volte ha celebrato la Messa per le anime dei parenti defunti dei lettori/sostenitori).


Carissimo Cordialiter,
spero tu stia bene. Ho appena fatto una donazione in tuo favore in onore e a merito di quel sacerdote che generosamente celebra le Messe per tutti noi. Siccome immagino che non accetterebbe questa mia donazione per le Messe, considerala come se te l'avesse fatta lui. Ti prego di ringraziarlo a nome mio. Non puoi immaginare come la sua generosità tocchi il mio cuore. Era un po' che ci pensavo, ma per pigrizia ho sempre rimandato. Seguo sempre il tuo blog e continuo a trarne grandi benefici.

Un caro saluto e tanto bene.

Tua sorella in Cristo,

Elvira


Cara sorella in Cristo,
                        innanzitutto sento il bisogno di ringraziarti di cuore per la donazione che mi hai generosamente inviato. Se i miei blog stanno facendo del bene alle anime, il merito è da condividere con coloro che sostengono con libere donazioni l'enorme lavoro che c'è dietro. Supplico la Santissima Trinità di ricompensarti con la grazia della perseveranza finale!

Sono rimasto colpito dal tuo forte interesse per le anime sante del purgatorio. Se vuoi, durante il mese di novembre, potresti offrire a Dio tutte le tue buone azioni (comunioni, preghiere, penitenze, opere di misericordia, ecc.) e le azioni "indifferenti" (mangiare, lavorare, ecc.) a suffragio delle anime del purgatorio, le quali soffrono assai per la separazione dal Signore, fine ultimo della nostra esistenza (la loro sofferenza è una sorta di "martirio d'amore"). Che bel gesto di carità fraterna nei loro confronti!

Nel libretto intitolato “I nostri morti – La casa di tutti”, Don Giuseppe Tomaselli narra un fatto che fa riflettere. Un giorno un anziano sacerdote gli disse che viaggiando tanto per l'Europa, l'Asia e l'Africa, aveva avuto modo di conoscere numerosi religiosi e prelati, ma l'uomo più santo che aveva conosciuto era stato Mons. Giovanni Battista Marenco, lo zelantissimo vescovo della diocesi di Massa Carrara, morto il 22 ottobre 1921. Dopo circa sette anni dal decesso, in un convento di suore salesiane accadde un fatto sorprendente. Una sera, verso l'imbrunire, la suora portinaia era nel cortile. Il portone era chiuso. Con sua meraviglia vide sotto i portici un ecclesiastico che passeggiava col capo chino e meditabondo. La suora domandò tra sé chi fosse quella persona e come avesse fatto ad entrare dato che il portone era chiuso. Avvicinatasi riconobbe Mons. Marenco.

- Eccellenza, e voi qui?... Non siete morto?...
- Mi avete lasciato in Purgatorio!... Ho lavorato tanto in questo Istituto e non si prega più per me!
- In Purgatorio?... Un Vescovo così santo?...
- Non basta esser santi davanti agli uomini; bisogna essere tali davanti a Dio!... Pregate per me!...

Ciò detto, sparì. La suora corse ad informare la superiora, e l'indomani tutte e due si diressero alla volta di Torino, per narrare il fatto al Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Filippo Rinaldi, il quale indisse pubbliche preghiere nel Santuario di Maria Ausiliatrice, onde intensificare i suffragi. Dopo una settimana Mons. Marenco riapparve nello stesso Istituto dicendo: Sono uscito dal Purgatorio!... Ringrazio della carità!... Prego per voi! -

Questo fatto deve far riflettere. Se un vescovo zelantissimo e di grande virtù è stato tenuto per anni a soffrire atrocemente in Purgatorio, figuriamoci cosa accade a quelle anime che conducono una vita rilassata e peccaminosa, e che si salvano per un pelo, dopo aver fatto in fin di vita una Confessione appena accettabile.  

Se vuoi approfondire il tema delle anime del purgatorio posso inviarti il link del libretto devozionale "I nostri morti - La casa di tutti", da poter leggere comodamente sullo smartphone.

Anche se non ti conosco personalmente, ormai ti considero come una sorta di "sorella maggiore". In effetti dovrebbe essere normale tra cattolici considerarsi fratelli. Ai tempi di San Paolo i pagani restavano meravigliati nel vedere i cristiani volersi bene come fratelli. Del resto è stato proprio il nostro amorevole Redentore Divino ad ordinarci di amarci gli uni gli altri come Lui ha amato noi, aggiungendo che in questo modo tutti ci avrebbero riconosciuti come suoi seguaci.

Rinnovandoti la mia gratitudine, ti porgo i miei più fraterni e cordiali saluti in Cordibus Jesu et Mariae.

Cordialiter