Tempo fa mi scritto una gentilissima lettrice di Madrid. All'inizio pensavo che fosse solamente una delle tante lettrici del blog vocazionale in spagnolo (curo vari blog vocazionali in lingue estere, i cui post sono stati tradotti in gran parte da diverse volontarie), ma quando ho scoperto che leggeva anche il blog “Cordialiter”, ne ho subito approfittato per farle alcune domande da pubblicare sul blog...
- Sei sempre stata una cattolica praticante, oppure sei una convertita?
- Sono nata in una famiglia cattolica e i miei genitori ci hanno dato a tutti un’educazione cattolica a casa e a scuola. Quando ho cominciato l’università, gli amici diversi, il lavoro, mi sono allontanata dalla Chiesa e di conseguenza anche da Dio. Ho lasciato completamente i sacramenti e la mia vita era come quella di tantissimi oggi: vivevo senza Dio e ho dimenticato tutti i valori cristiani, senza però arrivare ad essere una nemica della Chiesa, ero semplicemente indifferente. Poi poco a poco sono ritornata alla messa, ma piuttosto per rispetto sociale e familiare che per convinzione. Fino al giorno in cui, per studi di letteratura, ho dovuto leggere qualche scritto di Santa Teresa d’Avila. Grazie, Dio, per questa grande Santa! Dopo gli esami ho divorato le sue opere. Grazie a lei mi sono resa conto che mai nella mia vita avevo amato Dio come si deve, cioè con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la volontà, fino a che ho capito la grandezza dell’Incarnazione, della Passione, del suo immenso amore. È il suo amore per me, individualmente, la sua redenzione fatta e sofferta per me, la sua voglia di esser amato da me, di parlare con me. C’è un poema di questa santa che mi travolge e dice “Tua sono perché mi hai creata, perché mi hai riscattata… perché mi hai aspettata, perché non mi sono persa”. Mi è sembrato come se fosse stato scritto solo per me: tanti anni che Dio era paziente ad aspettarmi! Ed io non volevo sentirlo perché avevo paura che dopo aver ammesso questo amore, avrei dovuto assumere un obbligo nei confronti di Dio. Ma che stupida che ero! Infatti poi ho capito che è un obbligo che fa felice perché “Signore ci hai creati per Te e il nostro cuore è inquieto finché non si riposa in Te” (S. Agostino).
- Perché ti piace molto la Messa tridentina?
- Alla messa tridentina adoro Dio in un modo più perfetto. La messa è la rinnovazione del sacrificio di Cristo sulla croce. Il nuovo rito sfortunatamente è celebrato spesso in un senso soltanto umano e a volte sembra il ricordo di una cena e basta. La messa è anche “cena” (perché ci nutriamo di Gesù) ma è essenzialmente il sacrificio perfetto che si offre a Dio. Poi la comunione nella messa tradizionale è sempre in ginocchio e mai sulla mano, così si evita il rischio che possano cadere per terra dei frammenti di Ostia e il Corpo di Cristo venga calpestato, e anche il rischio di vere profanazioni. Ne abbiamo avuto un tristissimo esempio in Spagna a Pamplona nel novembre scorso.
- So che stai riflettendo sulla vocazione religiosa. Che cosa ti affascina della vita consacrata?
- L’unica vita che mi sembra di meritare di essere vissuta è quella passata con Dio. E di conseguenza attirare i miei fratelli, tutti gli uomini, a questa gioia di sapersi amati da Dio. Ci sono tante necessità, tanto dolore, tante bugie, tanta insicurezza sulle istituzioni che dovrebbero curare le anime, le famiglie, i bambini, tante minacce circa la nostra civiltà, tanti che si perdono nella schiavitù credendo che il peccato è la libertà. Non sapevo come o dove agire per “aiutare il mio Signore”, da dove cominciare. Sono tempi di crisi nel cristianesimo, e una crisi grave che sembra minacciare la sua distruzione. In tempi simili (per esempio arianesimo, protestantesimo, ecc.) il Signore ha inviato santi che hanno fatto molto con le mani (vita attiva e apostolica) e grandi santi che hanno fatto molto con la preghiera. Quello che manca di più nel mondo di oggi sono la preghiera e l’adorazione. Vorrei pregare ed adorarlo per me stessa, per coloro che non sanno come farlo, per coloro che sanno e non vogliono, per coloro che rischiano non saperne perché sono piccoli oggi e non sono istruiti da nessuno, per coloro che lo cacciano… “perché il Signore invii operai nella sua vigna”.
- In Italia quasi tutti i libri di storia insegnano che durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939) i "buoni" erano i "rossi", cioè quelli che uccidevano i preti e incendiavano le chiese, mentre i "cattivi" erano quelli che rispettavano la Chiesa Cattolica. Anche in Spagna quasi tutti i libri di storia insegnano lo stesso?
- Posso dire che è anche peggio in Spagna. In questo tempo penso che viviamo il comunismo ideologico in tutto l’Occidente, tutto si basa sull'idea del materialismo dialettico. La sola differenza con il comunismo di un secolo fa è che noi abbiamo la pancia piena e che, al posto di imprigionare o uccidere, se non sei d’accordo con il sistema, sei ridicolizzato fino a la “morte civile”, nessuno ti prende sul serio e non esisti anche se sei vivo. Allora non è sorprendente che le bugie siano la versione ufficiale per giustificare il sistema attuale. Si potrebbe parlarne per giorni ma farò soltanto un esempio: il leader comunista Santiago Carrillo, che è stato uno dei responsabili del massacro di Paracuellos (Madrid) nel 1936, è adesso considerato un eroe della democrazia. In questo massacro almeno 5.000 persone tra i 14 e gli 80 anni sono stati fucilati senza processo come nemici della rivoluzione per essere seminaristi, preti, avvocati, giudici, marchesi, pompieri, lavoratori, studenti o commercianti appartenenti all'Azione Cattolica, o semplicemente per essere stati visti andare a messa.
- Madrid fu una delle ultime città ad essere liberate dalla tirannide rossa. Tra i tuoi parenti ci sono stati alcuni che vennero perseguitati dagli anarchici, dai comunisti e dagli altri miliziani rossi?
- La guerra scoppiò nel mese di luglio e i miei nonni erano in vacanza fuori Madrid, in città che sin dall'inizio vennero liberate dall'oppressione dei rossi. Le case dei miei nonni (paterni e materni) a Madrid furono requisite dai comunisti ma recuperate alla fine della guerra. Nessuno della mia famiglia aveva un’attività politica ma ciò non era una garanzia di sicurezza: uno zio di mio padre fu ammazzato solo perché era avvocato. Non parlo di coloro vennero processati e giustiziati, quello accadde in tutte e due le Spagne (quella “rossa” e quella “nazionale”), ma di coloro che vennero uccisi senza processo, solo per odio alla religione. Numerosi consacrati vennero perseguitati e massacrati. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ne hanno canonizzati centinaia. Io non posso che ringraziare tutti questi martiri perché grazie a loro la generazione dei miei genitori e la mia hanno potuto conoscere Cristo e la Chiesa. Ed è grazie al sacrificio di molti se il mio paese non divenne un satellite dell’Unione Sovietica.
- Ho letto con molto interesse la biografia di Santa María Maravillas de Jesús, fondatrice di numerosi monasteri di "Stretta osservanza" di Carmelitane Scalze. Anche lei soffrì molto a causa della persecuzione dei rossi durante la "Guerra Civil". Vorrei sapere se questa santa è molto conosciuta e amata in Spagna. Purtroppo, in Italia la conoscono in pochi.
- Sì, Santa Maravillas è molto conosciuta in Spagna, non da tutti, ma certamente da tutti i cattolici. Durante la guerra soffrì la distruzione della sua prima fondazione, nel centro geografico della Spagna, dove era stato eretto un monumento al Sacro Cuore di Gesù. Il re Alfonso XIII aveva fatto lì la consacrazione della nazione al Sacro Cuore e Madre Maravillas volle fondare un monastero di carmelitane scalze presso il monumento per fargli compagnia nel nome di tutta la Spagna. Nel 1936 i rossi hanno prima fucilato la statua del Sacro Cuore e dopo l’hanno demolita con esplosivi. Una volta finita la guerra, sia il monumento al Sacro Cuore sia il monastero sono stati ricostruiti e oggi sono ancora un luogo di preghiera permanente e anche di pellegrinaggi. Ma la sua fama di santità si è diffusa soprattutto perché è stata una vera figlia di Santa Teresa. Finita la guerra c’è stata un'esplosione di vocazioni e Santa Maravillas ha saputo rispondere a quella domanda con le fondazioni nello stesso modo e con le stesse condizioni della Santa d’Avila. Scelgo due frasi sue per sintetizzare la sua spiritualità: “Quello che Lui vuole, quando Lui lo vuole, come Lui lo vuole” e “Se tu Li lasci agire…”
- In Catalogna c'è un forte movimento indipendentista. Secondo te c'è il rischio che possa scoppiare una guerra civile di secessione come avvenne nella ex Jugoslavia?
- No, secondo me non c’è il rischio di una guerra. Benché la Catalogna si è già dichiarata stato indipendente nel 1934, le cose sono differenti adesso: ne i secessionisti ne gli unionisti vorrebbero spostarsi delle proprie comodità. Questo processo illegale si è sviluppato già da almeno 10 anni e nessuno ha fatto qualcosa per fermarlo, benché la legge ha numerosi strumenti che non sono stati usati. Il dispiacere per quello che succede in questa regione è una delle poche cose che adesso unisce tanti spagnoli, inclusa la metà dei catalani.
- Fino al 1975 la Spagna era considerata una delle Nazioni più cattoliche del mondo. Poi è iniziato un veloce processo di secolarizzazione che ha portato all'approvazione di leggi inique come il divorzio, l'aborto, il matrimonio omosessuale, eccetera. Quali altre leggi contrarie alla Dottrina Cattolica vorrebbero approvare i laicisti spagnoli?
- È stato facile: il partito che ha assorbito la destra ha ottenuto negli ultimi 40 anni il voto dei cattolici. All'inizio sembrava difendere questi valori ma stava all'opposizione quando queste leggi sono approvate: il divorzio nel 1981, l’aborto nel 1985, il matrimonio omosessuale nel 2005, l’aborto libero e senza consenso dei genitori per le minorenni nel 2010. Poi questo centro-destra promette nel suo programma la soppressione o l'ammorbidimento di queste leggi… e quando arriva al potere non cambia niente. Neanche la volta scorsa (2011) quando aveva sul programma la modifica della legge sull'aborto e ha ottenuto la maggioranza più ampia dal 1978. Non so quali altre leggi i laicisti hanno in tasca per il futuro ma immagino che verranno dalla parte del femminismo feroce e fanatico e dall'ideologia gender.
- La Madonna a Fatima ha promesso che un giorno il suo Cuore Immacolato trionferà. Hai fiducia in questa promessa della Beata Vergine Maria?
- Sì, dopo questo panorama che ho descritto se non abbiamo fede non si puo far niente! Ce ne sono cose buone anche in Spagna, soprattutto se si guardano le persone e non le questioni pubbliche. Ma tornando a Fatima, io mi sento sicura. La Vergine Maria non ha detto niente che Nostro Signore non abbia detto prima: “Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. A Fatima ha usato una parola bellica: “trionferà”. Nel mondo in ogni tempo e in ognuna delle anime accade la lotta fra San Michele Arcangelo e il demonio. Noi non siamo diversi da coloro che ci hanno preceduto, pertanto se essi hanno potuto vincere il male anche noi potremo se useremo le stesse armi, armi spirituale senza le quali ogni lotta è inutile. Bisogna pregare molto affinché venga il Suo regno, frequentare i sacramenti con devozione, essere svegli per non farsi ingannare dai falsi profeti, non smettere di annunziare il Vangelo nella vita quotidiana, e agire sempre secondo la volontà di Dio.
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