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mercoledì 11 dicembre 2024

Vivere l’Avvento nel raccoglimento interiore

Ripubblico una bella lettera che Maristella mi scrisse alcuni anni fa nel periodo di Avvento.


Caro fratello in Cristo,
come stai? Io sto bene, ringraziando Dio.

Con il Suo aiuto cerco di procedere nel mio cammino di fede. Sono stata invitata a vivere più profondamente la dimensione del silenzio. Cerco di evitare le conversazioni che trovo inutili, i pettegolezzi, le maldicenze. Preferisco restare tranquilla, in silenzio. Apprezzo molto invece i dialoghi che aiutano ad elevare l'animo; o quelli semplici in cui si condividono i problemi della vita, le piccole cose che capitano nella giornata, le riflessioni... non so se sono riuscita a spiegarmi.

Per esempio io ho ricevuto la grazia di leggere un giorno alcune parole di San Francesco di Sales. Invitava, senza mezzi termini, a parlare bene delle persone o a non parlarne affatto. Aiuta molto a vivere bene le relazioni con le persone. Ovviamente io non sempre ci riesco. Però posso contare su immensi aiuti: la Confessione per chiedere perdono, la preghiera e soprattutto l'Eucaristia per chiedere e ottenere la forza che io da sola non avrei mai.

Un'altra grazia che ricevo è  quella di pensare spesso alla morte, ai Novissimi. Non con paura; da anni la morte è un'amica che cammina a fianco a me. Un giorno mi prenderà per mano e mi accompagnerà da Gesù. Danzando, come nei dipinti medioevali che io amo tanto. Io devo tenermi pronta, come le vergini sagge, con la lampada accesa, pronta ad andare incontro allo Sposo celeste! Così al mattino saluto Dio con gioia perché non so se arriverò alla sera e prima di dormire Lo saluto ancora non sapendo se passerò la notte.

Ti auguro un fruttuoso cammino di Avvento, incontro al Dio che era, che è e che viene, senza stancarsi a chiamare noi poveri peccatori!

Nei Cuori Immacolati,

Maristella 


Cara sorella in Cristo,
                                   innanzitutto desidero ringraziarti pubblicamente per tutto ciò che hai fatto per me da quando nell'estate del 2015 mi hai scritto per la prima volta. Oltre ad essere una generosa finanziatrice del blog, hai anche dedicato tantissimo tempo per scrivere post che riscuotono interesse tra i lettori. So bene che quando torni a casa dal lavoro sei stanca e devi pure occuparti della tua famiglia e della gestione della casa, tuttavia riesci a trovare qualche ritaglio di tempo per scrivere per il blog. Più che come un amico, mi tratti come un… “fratellino” (come mi chiami a volte). :-) In questa società egoista e spietata in cui viviamo è divenuto davvero raro trovare in giro persone dal cuore grande e ricco di carità fraterna come il tuo. Devo essere molto grato al Signore per avermi donato una “sorella adottiva” come te che in questa valle di lacrime mi è di conforto nel difficile cammino verso la Patria Celeste.

I mondani preferiscono non pensare mai alla morte, poiché per loro rappresenta la fine degli spassi a cui hanno attaccato il cuore. Ma lo Spirito Santo nella Sacra Scrittura ci esorta a meditare spesso sui novissimi (morte, giudizio, inferno, paradiso), per non peccare in eterno: “In omnibus operibus tuis memorare novissima tua, et in aeternum non peccabis”. I santi (penso ad esempio a Santa Teresa d’Avila e a Sant’Alfonso Maria de Liguori) non vedevano l’ora di morire per poter finalmente unirsi a Cristo, lo sposo delle anime nostre (Sant’Antonio di Padova disse che tutte le anime sono spose di Cristo: “Omnes animae sponsae sunt Christi”).

Per quanto riguarda l’Avvento, stai facendo bene ad impegnarti a viverlo nel raccoglimento. Il silenzio aiuta a raccogliersi interiormente e ad elevare il cuore a Dio, fine ultimo della nostra esistenza. Purtroppo, spesso, le conversazioni con le persone mondane finiscono nel pettegolezzo, nelle mormorazioni, o in altri discorsi poco edificanti. Tuttavia, poiché ho notato che tra i lettori del blog ci sono persone che soffrono di scrupoli (cioè che credono di peccare in cose che in realtà non sono peccaminose), ci tengo a chiarire che è lecito parlare male del prossimo se lo si fa per un buon fine. Ad esempio lo stesso San Francesco di Sales incoraggiava Filotea, sua figlia spirituale, a parlare male dei nemici della Chiesa, onde evitare che altre persone potessero essere abbindolate dalla loro propaganda (diceva che in questo caso gridare “Al lupo!” è un atto di carità). Quindi parlar male dei modernisti, dei comunisti, dei massoni e di altri nemici della Chiesa non è peccato, se lo si fa con retta intenzione, senza essere mossi dall'odio. Anche i tradizionali manuali di Teologia Morale dicono che è lecito, se lo si fa per il bene proprio o del prossimo, raccontare in giro i misfatti compiuti da altra gente. Ti faccio qualche esempio. Se tu sai che un certo promotore finanziario truffa i suoi clienti, e poi vieni a sapere che una tua amica che è all'oscuro dei suoi imbrogli, vuole affidargli i propri risparmi, puoi dirle tranquillamente che ha truffato altre persone, onde evitare che anche lei venga truffata. Oppure supponiamo che un tuo amico voglia portare suo figlio a fare lezioni private presso un professore ateo che tu sai che insegna agli alunni cose immorali (ad esempio critica la Dottrina Cattolica), puoi tranquillamente dirgli ciò che sai al riguardo, onde evitare che il bambino possa andare a lezione da quell'insegnante e subire, più o meno subdolamente, la propaganda di gente “senza Dio”. Quindi, se una persona parla male del prossimo, non per odio o per vendetta, ma per una buona causa, non pecca né gravemente né venialmente. Anche Sant'Alfonso Maria de Liguori, uno dei più grandi moralisti della storia della Chiesa, nei suoi libri criticava pubblicamente le malefatte di certi personaggi. Ovviamente lo faceva in modo cristiano, cioè per giovare al prossimo, non per il gusto di parlar male di altra gente. 

Rinnovandoti la mia stima e la mia gratitudine per tutto ciò che hai fatto per me in questi anni, ti saluto cordialmente in Corde Matris.

Cordialiter