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domenica 21 gennaio 2024

La giustizia infinita

Dagli scritti di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena (1893 - 1953).


O Signore, fammi conoscere le bellezze della tua giustizia e insegnami ad amarla con zelo e con fiducia.

[...] La misericordia è l’effusione del sommo Bene che comunica la sua bontà alle creature; la giustizia è lo zelo che difende i diritti di questo sommo Bene che deve essere amato sopra tutte le cose. In questo senso la giustizia interviene quando la creatura, calpestando i diritti di Dio, invece di amarlo e di onorarlo, l’offende. Ecco allora il castigo che punisce il peccatore, castigo che è frutto della giustizia, ma che nello stesso tempo è frutto della misericordia: «perché Dio castiga colui che ama» (Pro. 3, 12). Dio, infatti, non castiga il peccatore per annientarlo, ma per indurlo alla conversione: è proprio così che in questa vita le disposizioni della giustizia divina sono sempre ordinate alla misericordia, ossia hanno sempre lo scopo di mettere il peccatore in condizione di approfittare della divina misericordia. Perciò, anche quando Dio punisce, è sempre misericordioso; i suoi castighi non sono mai solo punizioni, ma sono anche e soprattutto rimedi per sanare le anime nostre dal peccato. Rimangono puramente punizioni soltanto per chi non vuole in nessun modo convertirsi. 

Così nella nostra vita spirituale è tutto un alternarsi, un intrecciarsi di misericordia e di giustizia. Per misericordia Dio ci offre la sua amicizia divina, ma per giustizia non può ammettere alla sua intimità l’anima che conserva il minimo attacco al peccato e all’imperfezione e, quindi, la sottopone alle prove purificatrici. Queste prove hanno sempre un duplice scopo: farci riparare le nostre colpe - e questo è lo scopo della giustizia - e distruggere in noi le ultime radici del peccato per disporci all’unione con Dio - e questo è lo scopo della misericordia. Dobbiamo, dunque, accettare le nostre prove con umiltà, riconoscendo che le meritiamo, dobbiamo accettarle con zelo ed amore della giustizia, volendo rivendicare su di noi i diritti di Dio, diritti che troppo spesso dimentichiamo e trascuriamo; ma dobbiamo accettarle anche con amore perché ogni prova è una grande misericordia di Dio che vuol farci avanzare nella via della santità. 


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].

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