Diversi anni fa Elvira (pseudonimo scelto da una collaboratrice del blog che è sposata con un cristiano non cattolico), mossa da carità fraterna, scrisse una bella lettera che ripubblico volentieri.
Caro Cordialiter,
vorrei offrire anch'io qualche parola di conforto a Maristella. Come sai, mio marito non è cattolico. È un cristiano battezzato non praticante, cioè crede in Dio, ma tutto finisce lì. Quando mi sono sposata questa situazione non mi disturbava affatto, perché allora la mia religiosità era superficiale. Negli anni mi sono avvicinata sempre di più a Dio, mentre mio marito sembra essere rimasto fermo allo stesso punto, o quasi. Anch’io, come Eleonoram, ho cercato di coinvolgerlo chiedendogli di accompagnarmi a Messa, soprattutto per dare un esempio ai nostri figli. Vi ha acconsentito pochissime volte e sempre malvolentieri. Altre volte quando cercavo di portare il discorso su qualche tema religioso, abbiamo sempre finito per litigare. Poi, alcuni anni fa, mi sono confidata con un sacerdote le cui parole mi sono state di grande consolazione. Prima di tutto questo sacerdote mi ha fatto presente che, anche se io non noto nessun cambiamento in mio marito, non posso sapere quello che sta succedendo nel suo cuore. Quindi mi ha portato l’esempio del suo papà che ha chiesto il battesimo in punto di morte, nonostante l’avesse ostinatamente rifiutato per tutta la vita. Ho riflettuto molto sulle parole di questo sacerdote e ho capito che è Dio che converte, non noi. Ho anche capito che i tempi di Dio non sono i nostri. E se Dio ci avesse messe accanto proprio a questi uomini affinché il nostro esempio, le nostre preghiere e soprattutto le nostre sofferenze diventino strumento della loro conversione? Non è forse anche questo l’amore a cui siamo chiamate come mogli?
Come nel caso di Eleonoram, anch’io, da quando ho smesso di cercare di convertire “apertamente” mio marito, ho notato qualche timido passettino in avanti. Da parte mia continuo ad essere fiduciosa e a pregare per la sua conversione. Un consiglio che mi sento di dare a Maristella è di non trascurare suo marito per la sua nuova vita spirituale, anche a costo di qualche sacrificio. Faccio un esempio. Talvolta gli orari delle Messe sono di intralcio alla preparazione dei pasti o interferiscono con i pasti stessi. In questo caso faccio in modo che tutto sia pronto prima che io vada in Chiesa, così che possiamo mangiare insieme non appena torno a casa o, se mio marito non può aspettare, può mangiare da solo. Sia che vada a Messa alle sette o alle undici di mattina o alle sei di sera, cerco sempre di minimizzare il più possibile il disagio che la mia assenza causa a mio marito. [...]
Caro Cordialiter, grazie del tempo che dedichi ai tuoi blog. Come ti ho detto altre volte, le riflessioni che pubblichi quotidianamente sono acqua fresca per la mia anima.
Con affetto,
tua sorella in Cristo
Elvira
Cara sorella in Cristo,
ho apprezzato molto il tuo gesto di carità fraterna nei confronti di Maristella. Consolare gli afflitti è una delle sette opere di misericordia spirituale. Penso che sia un bene pubblicare la tua lettera sul blog, poiché potrebbe rincuorare tante altre mogli che soffrono a causa dei mariti "poco religiosi", o addirittura atei. Anche io penso che Dio possa servirsi di voi mogli cattoliche per convertire, almeno in punto di morte, i vostri mariti. Per il Redentore Divino ogni singola anima ha un valore enorme, visto che per ognuna di esse patì una morte atroce e versò il suo preziosissimo sangue offrendosi come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Ti saluto cordialmente in Corde Matris.
Cordialiter
P. S. Oltre che a Maristella ho inoltrato pure ad Eleonoram il testo della caritatevole "lettera aperta" che hai scritto, la quale ha ringraziato perché le tue parole sono state di conforto pure per lei. Questi sono i frutti dell'amicizia spirituale che nascono grazie all'amore per Gesù. Dopo aver letto la tua lettera, ecco cosa mi ha risposto Maristella.
Carissimo fratello in Cristo,
cosa dire? sono veramente commossa di queste manifestazioni di affetto che il Signore mi dona attraverso persone che non conosco direttamente ma che condividono con me il cammino verso il Regno. Ringrazio dal profondo del cuore te per il dono di questo blog, di questo spazio benedetto, di questa luce che brilla nelle tenebre. Ringrazio queste donne che hanno deciso di dedicarmi del tempo e di farmi partecipe della loro vita matrimoniale, e soprattutto di confortarmi e di pregare per me. Vi porto tutti con me nella preghiera: ogni giorno recito il Rosario e in quel momento, e nelle preghiere nel corso della giornata e della notte, porto nei Cuori Immacolati di Gesù e di Maria tante persone.
[…] Solo Dio ci può convertire. Noi non siamo nulla senza di Lui, ma possiamo chiedere nella preghiera di diventare Suoi strumenti. Per questo io offro le mie sofferenze, le mie lacrime: ogni volta che mi sento incompresa o derisa, penso al nostro Salvatore inchiodato alla Croce. Mi metto umilmente ai suoi piedi e gli offro tutto. Oggi, durante la mia meravigliosa Messa tradizionale ambrosiana, durante il Canone ho versato ancora tante lacrime... ho pensato che le sono come la pioggia, irrigano e dissetano le anime aride, senza speranza. Anch'io ero lontana da Dio un tempo, forse le lacrime di una persona sconosciuta hanno fatto germogliare la mia anima senza vita.
Nella vita matrimoniale si sperimenta ogni giorno il "martirio della pazienza": nelle relazioni con i genitori, i suoceri, il marito, i figli, tutti i vari parenti... i vicini di casa e tutte le persone che in vario modo interagiscono con noi. Come è duro cercare di portare sempre calma e pazienza... e che tristezza si prova quando si perde la benedetta pazienza!
Grazie ancora, non vorrei rubare troppo tempo e spazio di attenzione. Prego per tutti, grazie al Signore e grazie a tutti.
Nei Cuori Immacolati di Gesù e di Maria,
Maristella
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(*) Segnalo che il marito di Eleonoram, successivamente a questo scambio epistolare, ha fatto molti progressi nel cammino cristiano (n.d.r.).