Carissimi,
ho letto nel bel periodico delle Congregazioni Mariane dei PP. Gesuiti « Stella Matutina » dei saggi consigli sull'amicizia. L'autore risponde a questa domanda: È meglio per un giovane avere un amico o no? E risponde affermativamente, basandosi sul detto dello Spirito Santo: Chi ha trovato un amico ha trovato un tesoro; sull'esempio di N. S. Gesù Cristo e dei Santi e degli uomini migliori. Ma subito propone un'altra domanda: Qual è l'amico degno d'essere chiamato un tesoro? E risponde:
È il giovane che possiede:
1) idee limpide e sicure in fatto di Fede e di Morale;
2) condotta illibata nei discorsi, nel contegno ed in tutte le sue azioni;
3) carattere francamente cristiano sempre e dovunque;
4) spirito leale, generoso e forte.
Ora, io vorrei domandare a ciascuno di voi: Avete degli amici? Valgono proprio un tesoro? Passateli in rivista, guardateli bene in faccia; e se non valgono un tesoro, con quelle belle doti di cui sopra, ricordatevi il monito della sapienza antica: « meglio perderli che trovarli ». Un monogramma francese del 600 dice:
Les amis de l'heure présente ont le naturel du melon: il faut en essayer cinquante avant qu'en rencontrer un bon.
In italiano: Oggi gli amici son come i poponi: bisogna assaggiarne cinquanta per trovarne uno buono.
Attenti adunque nella scelta, e puri sempre negli affetti. L'amicizia più sicura è quella che non turba mai il sereno dell'anima.
vostro aff.mo Don Giulivo