Lettera di Don Giulivo ai giovani.
Carissimi,
in occasione del terzo anniversario della liberazione della Catalogna, il Caudillo della Spagna, Generalissimo Franco, iniziò il ciclo delle celebrazioni commemorative con un devoto pellegrinaggio al celebre, dieci volte secolare, Santuario di Monserrato. Accolto, sotto una pioggia di fiori, in un delirio di festa, fra gli evviva e le acclamazioni della folla, dall'Abate e dalla Comunità Benedettina, dai Vescovi della regione e dai Superiori degli Ordini religiosi, dopo il bacio della Reliquia della Santa Croce, rese omaggio alla Vergine, con edificante espressione di fede e di pietà cristiana, ed assistette al canto del Te Deum. Rispondendo quindi al benvenuto dell'Abate, « Con questa visita - egli disse - adempio ad una gloriosa tradizione dei Capi della Spagna, colla gioia di chi compie il dovere di prostrarsi ai piedi della Madonna che presiedette a tante vittoriose gesta. Noi abbiamo offerto il braccio e l'intenzione; ma la vittoria Dio solo l'ha data, mosso senza dubbio dalle vostre preghiere... Ora occorre guadagnare il popolo, e questo non si ottiene che coll'unità e colla disciplina. La battaglia non è quindi terminata; e poichè si tratta del servizio di Dio e della grandezza della Patria, chiedo ancora la vostra cooperazione e le vostre preghiere ». L'indomani assistette al solennissimo Pontificale; poi raggiunse Barcellona, ove, tra le altre manifestazioni, era in programma anche un grandioso convegno della Gioventù Falangista alla quale il Caudillo rivolse la sua vibrante appassionata parola
« L'opera che abbiamo intrapreso di formazione della gioventù spagnuola - egli disse - è la più grandiosa ed efficace che si sia tentata da quattro secoli. Se durante la nostra crociata abbiamo già registrato atti così imponenti di eroismo per amore di Dio e della Patria, pensate a quello che potrà avvenire quando tutta la gioventù di Spagna sia educata ai sodi principi dell'amore di Dio, del servizio della Patria e della solidarietà nazionale!...
» La nostra qualità di cattolici ci indica che siamo venuti al mondo con un destino eterno: destino di servizio, non di godimento. Non siamo venuti a dilettarci colla vita, nè a sfruttare questa pace che molti borghesi amano; siamo venuti per servire a Dio in una unità di destino.
» Siamo venuti per servire Iddio perchè la Spagna è un popolo prediletto da Nostro Signore. Dai primordi della vita della nostra Nazione noi troviamo sempre la Spagna al servizio di Dio...
» E voi, Gioventù femminile, la più pura che abbia avuta la Spagna, siate semplici e naturali, fuggite la frivolezza e la civetteria che vi trascinerebbe a voler imitare fino al ridicolo le poco lodevoli usanze di alcune che forse credete dappiù di voi e che non arrivano neppure alla suola delle vostre scarpe.
» Questo è il compito della falange: che la Spagna ritrovi se stessa, [...] che non mettiamo nessun limite nè al servizio di Dio nè a quello della Patria.
» E quando vi assalga il dubbio, quando la vostra intelligenza sia tentata di vacillare, siate certi: non è la vostra intelligenza nè la vostra ragione che vengono meno, ma i vostri istinti, la vostra carne. Fate quello che più vi mortifica ed avrete servito Iddio, avrete servito la Spagna [...] ».
Miei cari, non aggiungo parola. Fate vostro questo programma e sarete anche voi degni della vostra missione.
Vostro aff.mo Don Giulivo