Dagli scritti di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena (1893 – 1953).
Addolcisci, Signore, il mio cuore con la fiamma della tua carità.
1 - L’apostolato è espressione e frutto della charitas apostolica, ossia dell’amore di Dio e del prossimo, cresciuto fino a diventare zelo delle anime. Ma, accanto a questo, che è l’aspetto essenziale della carità che deve animare l’apostolo, vi sono aspetti secondari, direi quasi umani e che, tuttavia, hanno una grande importanza per permettere all'apostolo di far presa sulle anime. Intendiamo parlare di tutte quelle doti di affabilità, finezza di tratto, cortesia, socievolezza, sincerità, comprensione che di per sé sono doti umane, ma che, sopraelevate dalla grazia e usate ai fini dell’apostolato, acquistano un valore soprannaturale. Si tratta, in sostanza, di quelle qualità che S. Paolo attribuisce all'amore: « L’amore è longanime, è benigno… non s’irrita, non pensa il male,... gode della verità » (I Cor. 13, 4-6).
Non basta amare le anime nel segreto del nostro cuore, lavorando e sacrificandoci per esse, ma bisogna che questo amore trapeli anche all'esterno attraverso un tratto amabile e piacevole in modo che, avvicinandoci, si sentano benvolute e quindi incoraggiate alla confidenza ed alla fiducia. Certi modi rudi, bruschi, impazienti sono la causa per cui molti si allontanano disgustati e forse anche scandalizzati. L’apostolo può ben avere un cuore d’oro, ricco di carità e di zelo, ma se conserva una scorza rozza e pungente si preclude da sè la via per giungere alle anime, diminuendo notevolmente il bene che potrebbe fare. I Santi, pur essendo molto soprannaturali, non hanno mai trascurato questi aspetti più umani della carità; S. Francesco di Sales inculcava continuamente che, come si attirano più mosche con una stilla di miele che con un barile di aceto, così si conquistano più cuori con una briciola di dolcezza che con tante maniere ruvide. E S. Teresa di Gesù, che voleva le sue figlie unite dal vincolo di una pura carità soprannaturale, non credeva superfluo fare raccomandazioni come queste: « Più siete sante, più dovete mostrarvi affabili con le sorelle [...]. Se volete attirarvi il loro amore e fare ad esse del bene, dovete guardarvi da qualsiasi rustichezza » (Cam. 41, 7). Avviso utilissimo per chiunque voglia conquistare anime a Dio .
2 - […] Innalzando l’uomo al piano soprannaturale, Dio non ha inteso distruggere in lui ciò che già aveva creato, ma solamente sublimarlo, sopraelevarlo. Alla luce di questi principi si capisce perché è stato detto che l’apostolo, come il sacerdote, deve essere un « perfetto gentiluomo » (Newman); si capisce perché i santi sono anche gli uomini più perfetti nel senso che hanno portato alla maggior perfezione e sublimazione le virtù naturali; si capisce perché i santi, pur amando le creature con amore puramente soprannaturale, sono capaci, più degli altri, di circondarle di amabilità, di delicatezza, di comprensione, sì da conquistare con maggiore facilità il loro cuore. Del resto, è facile intendere che una perfetta cortesia sempre uguale a se stessa - anche con gli importuni ed anche nei momenti di stanchezza - può derivare solo da una profonda virtù soprannaturale, da una delicata carità.
[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].