Un giorno, 18 maggio 1965, venne a trovarmi un uomo. Così mi parlò: - Sono stato indirizzato a lei dalle Suore di San Paolo della città. Sono molto sofferente. Sono stato in giro tanto tempo per avere sollievo; ma ormai sono stanco. Mi aiuti lei!
- Di che cosa si tratta?
- Ho disturbi diabolici. Prego, prego, prego sempre. L'unica mia forza è la preghiera.
- Che lavoro compie?
- Prima ero impiegato nell'Amministrazione Provinciale della mia città. A causa dei miei continui e forti disturbi, dovetti lasciare il lavoro.
- Vediamo se i suoi disturbi sono proprio diabolici, poichè potrebbero provenire dal sistema nervoso indebolito. Di salute come sta?
- Fisicamente sto bene. Sono stato da specialisti, ho avuto visite, mi hanno esaminato con i « Raggi X », mi hanno fatto analisi di tante specie ed è risultato sempre u organismo perfettamente sano ». - Quanti anni tiene?
- Trenta quattro.
- Ora dica: Come sono cominciati i suoi disturbi?
- Circa sette anni addietro all'improvviso cominciai a sentirmi male, in tutto il corpo, come oppresso da un peso. E poi ... dolore di viscere, dolore alle ossa, la gola serrata ... Mi abbattei e credevo di morire.
Dopo qualche tempo mi apparivano cose strane, ad esempio, un grosso serpente che mi attorcigliava e mi mordeva. Io tremante pregavo.
Spesso, di notte e di giorno, mi apparivano esseri mostruosi, in forma di demoni, e questo mi terrorizzava.
A letto talvolta sentivo tirarmi le coperte; nella mia camera apparivano luci e fiamme.
Per due anni non sapevo a chi confidare le mie pene. Pregavo e solo così avvertivo qualche sollievo. Quando mi decidevo a fare la Comunione, provavo un senso di disgusto; ma mi comunicavo lo stesso.
Siccome pregavo molto, durante la preghiera udivo vicino a me uno che bestemmiava contro Gesù Cristo e contro i Santi. Subito guardavo attorno e non vedevo alcuno.
Mi piacevano le letture sante. Comprai la Bibbia ed altri libri religiosi; ma il demonio, assalendomi, me li faceva strappare.
Poichè i disturbi non cessavano, ed anzi aumentavano, decisi farmi esorcizzare per cacciare il demonio.
Andai in diverse città d'Italia, anche in Francia, a Chalon ed a Lione, per farmi liberare da Sacerdoti capaci. Mi recai anche da Padre Pio, il quale mi disse: Io ti benedico e speriamo che durante il viaggio di ritorno a casa il demonio ti lasci per sempre. -
Invece tutto è continuato come prima. Spesso i demoni, in grandi schiere, mi circondano e mi fanno soffrire.
Avrei tante altre cose da dire, ma ne faccio a meno.
Mentre avveniva il primo incontro di quest'uomo con me, nel mio ufficio venne un Vescovo. Approfittai dell'occasione.
- Eccellenza, quest'uomo è indemoniato. Vorrebbe essere liberato; prega molto e spera.
- Ma è proprio indemoniato? - soggiunse il Vescovo.
- Eccellenza, ecco una prova! L'indemoniato davanti ad un oggetto sacro reagisce subito e questo è uno dei tanti segni dell'ossessione. Voglia osservare! - Appena l'uomo vide il Crocifisso che io tenevo in mano, il demonio si manifestò. L'ossesso indietreggiò, alterò la voce, il suo volto si fece strano e giù bestemmie contro Dio e la Madonna. Poi inveì contro il Vescovo con parole e con gesti triviali, quantunque Sua Eccellenza fosse un Pastore esemplare.
Impallidì il Vescovo e disse:
Tu, o demonio, sarai vinto dalla Madonna. Ti mostri forte con noi, ma la Madonna è più forte di te.
Dopo questa battuta il Vescovo disse a me e ad altri tre presenti: Veramente qui c'è il demonio! -
Allora tracciai un segno di Croce sulla fronte dell'ossesso ed all'istante fu lasciato libero; infatti ritornò normale, risollevato e baciò il Crocifisso con devozione.
[Brano tratto da "Satana nel mondo" di Don Giuseppe Tomaselli; imprimatur: + Francesco Tortora, Vescovo-Prelato, S. Lucia del Mela 13 - 5 - 1968].