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martedì 14 giugno 2022

Amministrative 2022: affonda il M5S, il PD perde a Palermo, Genova e L’Aquila ma canta vittoria

I numeri non sono né di destra né di sinistra, sono dati di fatto di cui prendere atto. Ebbene i numeri dicono che il “Movimento 5 Stelle” si sta polverizzando. Vediamo alcuni risultati del movimento politico guidato da Conte (sto scrivendo il post a scrutinio in corso, ma i dati finali potranno cambiare solo di qualche decimale): a Padova 1,2%, a Pistoia 1,8%, a Lodi 1,5%, a Frosinone 1,46%, a Viterbo 1,7%, e addirittura a L’Aquila non è riuscito a superare l’1%, fermandosi a un misero 0,84%. In diversi capoluoghi di provincia il M5S non si è nemmeno presentato. 

E pensare che solo 4 anni fa in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento aveva ottenuto il 32,7% dei voti a livello nazionale! Lo so che le amministrative e le legislative non sono la stessa cosa, tuttavia i risultati delle elezioni di domenica 12 giugno sono eloquenti ed indicano che il M5S ormai è incamminato sul viale del tramonto.

Su argomenti come la famiglia, l'eutanasia, gli spinelli, e altri temi etici, i grillini hanno idee molto diverse da ciò che insegna il Magistero perenne della Chiesa, quindi dobbiamo essere contenti se questo partito dovesse continuare a perdere consensi e dissolversi.

Per quanto riguarda il PD, nonostante goda delle simpatie di quasi tutti i mezzi di informazione e del mondo dell’alta finanza, delle quattro città capoluogo di regione in cui si è votato, in tre (Genova, Palermo e L’Aquila) ha perso sonoramente già al primo turno, e in una (Catanzaro) è riuscito ad andare al ballottaggio solo perché il centrodestra era diviso su 3 candidati che sommati assieme hanno ottenuto oltre il 60%. Nonostante i dati parlino chiaro, il PD esulta come se avesse trionfato. Da segnalare che Palermo, che coi suoi oltre 600 mila abitanti era la città più popolosa in cui si votava per l’elezione del sindaco, era governata dalle sinistre. Evidentemente gli elettori sono rimasti delusi dall’amministrazione uscente, anche a causa della disastrosa situazione del bilancio (c’è il rischio che venga dichiarato il dissesto finanziario).

Adesso dobbiamo sperare che in occasione dei ballottaggi del 26 giugno, gli elettori antiprogressisti si rechino alle urne onde impedire che Verona, Monza, Alessandria, Frosinone, Gorizia e altre città possano cadere nelle mani del PD.