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giovedì 16 giugno 2022

Lettera di un missionario nell'Assam

I modernisti affermano che i missionari non devono convertire le anime al cattolicesimo perché, secondo loro, tutte le religioni sono uguali, quindi non è importante far parte della Chiesa Cattolica. Coloro che invece amano davvero le anime sanno quanto sia importante essere membri del Corpo Mistico di Cristo, pertanto lavorano con zelo per ottenere delle conversioni. A tal proposito ritengo edificante leggere un articolo intitolato "Progressi nella Missione di Tezpur". Si tratta di una lettera scritta da un salesiano missionario nell'Assam (India) e pubblicata sul "Bollettino Salesiano" del lontano dicembre 1933.


Amatissimo Padre,

Sono solo tredici mesi che due giovani missionari, privi di esperienza e senza mezzi, venivano a piantare le tende a Tezpur e cominciavano il loro lavoro in questo nuovo immenso distretto del Darrang-Nowgong ai confini dell'India, solcato dal maestoso Bramaputra; ed oggi possono presentare al loro amato Superiore i grandi doni e le celesti grazie con cui il buon Dio si degnò di benedirli.

Sono 1587 battesimi: 1587 anime in più che conoscono ed amano il buon Dio; di questi ben 789 sono adulti convertiti dall'idolatria o dal protestantesimo. Nei nostri 484 giorni di viaggio missionario nell'estesa pianura che va dalle colline di Duppla alle steppe del Nowgong, dai paesi della frontiera ai villaggi Kachari e Mikir, abbiamo potuto fondare ben 28 nuove Comunità cristiane; piccoli fari di luce, ma che ingrandiranno sempre più fino a formare un grande faro di tutto l'Assam.

E conseguenza naturale di tutto questo, a costo di tanti nostri sacrifici e di non pochi debiti, fu la necessità di dover fabbricare o almeno aiutare i cristiani a fabbricarsi 32 piccole capanne-chiesette; cercare, istruire in fretta e improvvisare 28 buoni cristiani come Catechisti e metterli alla testa delle nuove Comunità. Si dovette pure pensare a provvedere di una scuola i centri più importanti e così si dovettero aprire 16 nuove scuole.

Ed ora che il grande movimento di conversioni è incominciato, quando più abbondanti si aspettano i frutti, il missionario dovrà forse per mancanza di mezzi incrociare le braccia ed assistere forse al crollo del lavoro già fatto? Succedeva ben così anche nella grande guerra: se non venivano rinforzi, bisognava cedere le posizioni che costavano sangue. Dica dunque Lei, amato Padre, una parolina ai nostri cari benefattori per i poveri Missionari di Tezpur.

Ci sorride davanti un futuro meraviglioso; 1445 catecumeni stanno ricevendo l'istruzione e fra pochi mesi saranno rigenerati a Cristo. Sono più di 20 i paesi Kachari del Mongoldai che ci chiamano da due anni; vi sono delle dozzine di villaggi attorno ai nostri centri che vogliono convertirsi in massa e ci chiedono qualcuno che li vada ad istruire; sono migliaia e migliaia che vogliono la Luce, la Vita, la Verità.

Amato Padre, l'anno venturo potremmo presentarle non più solo 1500 Battesimi, ma 3000 se i nostri amati Cooperatori ci venissero in aiuto con le loro preghiere ed il loro obolo.

Sapesse, amato Padre, come sono buoni i nostri cristiani! Tre mesi fa, prima di Pasqua, ero andato a visitare i cristiani di Berghul, una nuova comunità in piena piantagione di the. Ricevuto come al solito al suono dei tamburi, tutto inghirlandato di fiori, mi avviai in processione alla loro capanna-chiesetta. [...] Seppi poi che avevano passato tutta quella Quaresima digiunando. [...]

Solo un mese fa mi trovavo in una nuova comunità quasi tutta ancora di pagani. Non v'era ancora la chiesetta. Si cercò e si trovò una stalla di buffali, la si pulì in fretta. Quattro bambù per sostenere la cassetta-altare, un'immagine di Maria Ausiliatrice alla parete e poi, mentre quei poveri figli della foresta recitavano le preghiere ripetendo parola per parola ciò che diceva il catechista, io cominciai a celebrare la Santa Messa. Ma prima che potessi terminarla e amministrare i battesimi un forte attacco di malaria mi assalì e mi costrinse a ritirarmi in una capanna.

Erano già le due del pomeriggio quando entrarono in quel bugigattolo due cristiani a chiamarmi. Con la febbre alta mi alzo e vedo che quei poveri cristiani erano ancora inginocchiati dalle sei del mattino aspettando il Battesimo. Tentai di incominciare ad amministrare loro il Battesimo, ma dovetti smettere e trascinarmi alla più vicina stazione col dolore di non aver potuto esaudire il loro grande desiderio. Ma la settimana scorsa vi ritornai e l'acqua battesimale scorse rigeneratrice su 71 fronti.

Mi benedica, amato Padre e mi creda suo aff.mo e devoto figlio

Tezpur, 21 luglio 1933.

Don Antonio Alessi 

Missionario Salesiano