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mercoledì 11 giugno 2025

Voleva andare a Ibiza, andò a Lourdes

Tempo fa ho accompagnato una suora in un breve viaggio in auto. Guidava una sua amica (fedele laica), una ragazza, con la quale prima di allora non avevo mai avuto alcun colloquio. Durante il viaggio mi ha parlato della sua conversione, della sua volontà di vivere il cristianesimo in maniera profonda e del suo ardente desiderio di fare del bene. Mentre la sentivo parlare riusciva a trasmettermi gioia, gratitudine per la grazia che Dio ci ha donato convertendo i nostri cuori ed entusiasmo nel cercare di diffondere nel mondo l’amore di Cristo. Io non conosco quale sia il progetto di Dio su di lei, però so che sicuramente si tratta di un meraviglioso ricamo della sua infinita misericordia. Penso che questa ragazza possa fare tanto bene tra la gente perché ha un cuore grande! Arrivati a destinazione, prima di salutarci le ho chiesto se voleva rispondere per iscritto ad alcune domande, così da poter confezionare un post da pubblicare sul blog, e ha gentilmente accettato la mia proposta. La ringrazio di cuore per tutte le cose interessanti ed edificanti di cui mi ha parlato! Preciso che l'intervista risale all'estate del 2020, oggi la ripubblico.


- Sant’Agostino afferma che siamo stati creati per Dio, e il nostro cuore è inquieto sin tanto che non riposa in Lui. Cosa sentivi nel tuo cuore prima della tua conversione?

- Prima della mia conversione forse non conoscevo abbastanza l’amore, quello con l’“A” maiuscola! Questo amore è un donarsi a totalmente alla persona amata senza pensare di ricevere qualcosa in cambio. Al giorno d’oggi, spesso, se non c’è un tornaconto, non siamo disposti donare il nostro tempo, la nostra vita. Ecco sentivo proprio quel senso di non libertà, di essere sempre insoddisfatta delle cose della vita.

- La tua vita ha avuto una svolta grazie a un pellegrinaggio a Lourdes, ove ti sei confessata e hai sentito tanta pace nel tuo cuore. Come ti venne in mente di andare in pellegrinaggio in quel celebre santuario francese?

- Sì, è stato un pellegrinaggio a Lourdes a cambiare la mia vita, non è successo un miracolo di guarigione come cercano tutti, la maggior parte dei miracoli a Lourdes sono le guarigioni del cuore, grazie all’amore materno di Maria. Davanti a quella grotta mi sono sentita sollevata da tutte quelle cose che mi appesantivano il cammino. La decisione di andare a Lourdes è avvenuta in maniera ironica, infatti stavo cercando un biglietto per una signora che voleva andare lì, mentre io volevo prenotare le mie vacanze per Ibiza. A un certo punto ho detto: “O la va o la spacca, andiamo anche noi a Lourdes!”.

- Dopo la tua conversione hai cambiato molto il tuo stile di vita. Hai ricevuto delle critiche a causa di ciò?

- Inizialmente ne ho sentite tante, a volte ci sono anche rimasta male, perché magari provenivano dalle persone che mi erano più care. Dopo un po’ di mesi tutto ciò che non era per me una crescita lo eliminavo. Ora sono una persona che si disinteressa delle critiche. 

- Viaggiare è utile per conoscere e comprendere le culture e le mentalità di altri popoli. So che nella tua vita hai fatto diversi viaggi all’estero. Trascorrere circa un mese in India, Paese profondamente diverso dall’Italia, ha contribuito ad aiutarti a maturare nella personalità?

- Viaggiare aiuta a comprendere le diversità. È una crescita personale per ognuno di noi. La mia esperienza in India è stata molto profonda, ho visto di persona da una povertà estrema a una ricchezza esagerata non cambiando neanche quartiere, sulla stessa strada vedevi questa enorme differenza. È stata una bellissima esperienza di vita, soprattutto una lezione sul senso della vita di oggi.

- Alle persone mondane piace molto New York. All’età di 20 anni, prima della tua conversione, hai trascorso una settimana nella “Grande Mela”. C’è qualcosa che ti ha colpito nella società newyorkese?

- La Grande Mela è una città molto ben conosciuta quasi da tutti per la movida, l’aspetto finanziario, ecc. La prima cosa che notai è la freddezza di tante persone, non si scambiano un sorriso, un saluto, una chiacchiera in metro, tutti molto concentrati chi su un sudoku, chi su un cruciverba, chi con la musica nelle orecchie. Abituata magari alla metro di Roma... insomma si nota questa grande differenza di “non relazione” tra le persone.

- Quando sei libera dagli impegni lavorativi della tua professione dedichi una parte del tuo tempo libero ad opere di misericordia corporale nei confronti di persone bisognose. Nella mensa dei poveri in cui vai a servire i bisognosi, dopo l’epidemia di Coronavirus hai notato un aumento dell’afflusso di persone che hanno necessità del vostro aiuto?

- Ormai da quattro mesi dedico molto tempo servendo pasti alle persone bisognose che passano di lì. Ogni volta che le vedo è come incontrare Gesù: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me!”. Ecco, ogni volta che varco quella soglia e vedo una persona, mi torna in mente questa frase. Sì durante la pandemia c’è stato un aumento dell’afflusso di persone, siamo arrivati a servire 360 pasti, mentre prima erano circa una cinquantina. Ho visto famiglie con bambini molto piccoli e che magari fino a una settimana prima non avevano questi problemi. Abbiamo conosciuto bambini con grosse difficoltà scolastiche, quindi abbiamo deciso di fare una summer school completamente gratuita.

- I manuali di ascetica insegnano che ciò che conta non è tanto il numero di opere buone che una persona compie, bensì l’amore con cui vengono compiute. Quanto è importante per te la preghiera con cui ricevere dal Signore le forze spirituali necessarie per poter compiere bene, ossia con amore, le opere caritative che fai?

- La preghiera è molto importante, senza di essa non potremmo fare nulla, siamo esseri umani e tutto quello che di buono abbiamo è dono del nostro Creatore. Se compi delle opere buone e non preghi il Signore cosa rimane? Il nostro “IO”, il nostro sentirci bravi, sentirci invincibili, considerarci perfetti, pensare di saper fare tutto, ecc.

- In questo mondo siamo solo di passaggio per breve tempo. La nostra vera Patria è nel Cielo. Parlando con te ho notato che sei fortemente determinata a non voler vivere il cristianesimo in maniera annacquata e mediocre. Ho compreso che il tempo che ti rimane in questa vita desideri viverlo seminando ovunque la carità, ossia l’amore soprannaturale che nasce dalla Santissima Trinità. Hai mai ricevuto critiche da persone che, pur credendo in Dio e andando spesso a Messa, disapprovano il tuo desiderio di dedicare la vita al servizio del Signore?

- Non voglio vivere questo tempo che mi è stato concesso in maniera mediocre. Voglio vivere in pienezza la vita, le cose belle, ma anche saper apprezzare l’amaro delle cose negative perché sono proprio quelle che ti fanno volare alto e desiderare di vivere veramente in pienezza. Dovremmo avere un promemoria per ogni singolo momento del giorno e riflettere sul fatto che vorremmo un cambiamento ma siamo noi i primi a non fare cambiamenti. Allora sii tu il seme, anche se non sarai tu a raccogliere i frutti, per questo ci è stata donata la vita! Ho ricevuto molte critiche da persone super cristiane ma sono arrivata alla consapevolezza che non sono persone cattive o false ma semplicemente non sono ancora riuscite ad aprire il loro cuore al Signore e alla nostra Madre Celeste, non si sono spogliate di tutte le loro fragilità, così non guariranno mai e non saranno mai liberi di essere felici. Preghiamo per queste persone affinché il Signore e la Mamma Celeste possano toccare il loro cuore e avvolgerli sotto il loro manto!