Ripubblico la lettera di un gentile lettore del blog che proponeva di rilanciare l'apologetica per debellare la pestilenziale eresia modernista.
Carissimo Cordialiter,
seguo da tempo i tuoi blog: sei davvero un grande! I testi che pubblichi sono bellissimi, trasmettono un misterioso senso di meraviglia e stupore per l’antica Tradizione della Chiesa e portano l’animo ad amarla intensamente!...Scusami, non mi sono presentato: mi chiamo […], sono un ragazzo di 27 anni.
[...] Lo scorso anno ho conseguito la laurea magistrale in scienze religiose e mi piacerebbe servire la causa della nostra fede come scrittore o giornalista. Si tratta di un campo d’azione delicato ma decisivo. Faccio dunque parte di quella “quinta colonna” della Tradizione da te più volte ricordata. A parer mio, la battaglia contro il modernismo può essere vinta in tre mosse.
In primo luogo è necessaria e quanto mai urgente una nuova apologetica. Un’apologetica convinta e agguerrita, come piacerebbe al cardinale Siri, magari sullo stile delle Letture Cattoliche di san Giovanni Bosco. I potenti media di ispirazione atea e laicista hanno infatti una forza preponderante. In maniera subdola sono capaci di uniformare le coscienze al pensiero anticristiano che li guida facendo apparire qualsiasi visione critica o alternativa come qualcosa di pericoloso. Essi mirano senza dubbio a gettare discredito sulla Chiesa Cattolica, ad infangarla in ogni modo, mettendo in piedi una costante “strategia del rimorso”. E non trovano alcuna resistenza in quest’opera nefasta. Descrivono così la storia cristiana come un concentrato di crimini contro l’umanità: le crociate, l’inquisizione, il caso Galileo, la caccia alle streghe, il colonialismo, il razzismo antisemita, la connivenza con i potenti a danno dei poveri…la Chiesa è accusata di tutto! Il Cattolicesimo, visto come un’essenza oscurantista, come il principale avversario delle libertà umane, è messo perennemente sul banco degli imputati. Ora, basterebbe una ricerca approfondita, una maggiore documentazione, studiare le fonti e non accontentarsi dei luoghi comuni, per demolire questo cumulo di menzogne ma, purtroppo, la tendenza a rappresentare ad ogni costo la storia cristiana come qualcosa di detestabile e vergognoso fa ampiamente breccia nell’animo dei semplici fedeli che iniziano quindi a perdere quel santo orgoglio di essere battezzati e di appartenere alla Sposa di Cristo. In tale ambito poi, i modernisti si allineano alla perfezione e nei seminari, nelle università, addirittura nelle parrocchie, diffondono la visione laicista e credono, così facendo, di svolgere un servizio alla Chiesa, di renderla più evangelica.
Noi non possiamo stare a guardare, non possiamo permettere che la fede dei nostri padri venga oltraggiata in tal modo, che la memoria dei nostri santi della Chiesa Celeste sia fatta oggetto di disprezzo. Non posso accettare che il beato Pio IX, di immortale memoria, sia descritto sui libri di scuola, come un tiranno nemico del risorgimento quando a quei tempi era invece la massoneria a perseguitare con tutta la sua ferocia quanti amavano il Signore. Non posso accettare che il grande Pio XII venga accusato di essere complice del nazismo: è necessario annunciare con forza la Verità! Del resto, tutto ciò che di splendido l’Europa ha in sé, nell’ambito dell’arte, della musica, della cultura, dei valori, lo deve al Cristianesimo. Siamo dunque chiamati a ribattere colpo su colpo, a difendere la nostra santa religione per essere degni di militare sotto lo stendardo della croce.
In secondo luogo bisogna puntare con decisione sull’agiografia, ovviamente di stampo tradizionale. Come il male si diffonde tramite i cattivi esempi così anche il bene può conquistare attraverso il racconto delle virtù eroiche dei nostri santi. Nella società postmoderna occidentale si assiste quasi inerti, con senso di sconforto e di impotenza, al dilagare del male. Addirittura i modelli negativi sono proposti come figure vincenti, capaci di raggiungere e ottenere successo nella vita. Tuttavia, questa società anela al bene. A quel bene che solo il Cristianesimo può dare e di cui se ne sente terribilmente la mancanza. Ecco allora, abbiamo una foltissima schiera di eroi positivi da proporre e far conoscere. Le vite dei santi, proprio perché ne mettono in risalto la grandezza, allargano il cuore, sono balsamo per l’anima, ispirano pensieri sublimi, stimolano a grandi cose. Insomma, leggerle fa un gran bene: lo sperimento in prima persona. [...]
Infine c’è da combattere quel sincretismo religioso che, nato da un malinteso ecumenismo, si è diffuso e radicato in vasti ambiti della cultura cattolica. Si tratta di una questione di logica. Il Vangelo parla chiaro dicendo: “Andate e battezzate, fate discepoli tra tutte le genti”. Di conseguenza, il dialogo interreligioso deve avere come finalità quella della conversione alla Chiesa di Cristo. Così insegnavano gli Apostoli, così si comportarono i primi cristiani. Fu tale assoluta convinzione che permise al nostro credo di trionfare in tutto l’impero. Il dialogo perseguito con il semplice intento di dialogare, fatto secondo la matrice modernista, è antievangelico. E per di più, spiana la strada o all’agnosticismo o all’ideale massonico, quello in cui tutte le religioni si annullano a vicenda per confluire nell’unico, fumoso, credo della dea ragione o nel panteismo illuminista dell’ente supremo. La teologia dei modernisti porta dunque solo all’annichilimento dell’identità cattolica, alla negazione del Cristianesimo. Anzi, di fatto, il pensiero di questi teologi si inserisce a pieno titolo nel “processo delle negazioni”: il protestantesimo negò la Chiesa, il modernismo nega Cristo, il comunismo materialista giunge alla negazione stessa di Dio.
Mio caro amico, sono convinto che attuando queste tre mosse il modernismo sarà debellato. Tuttavia, leggendo uno dei tuoi ultimi post, ho capito che non possiamo immaginare di ottenere il trionfo in una tale battaglia impiegando solo le nostre forze e capacità: è necessaria la preghiera, la fiducia in Dio, l’intercessione della Vergine SS.ma e una vita cristiana autentica. Purtroppo, ti confesso che in questi ambiti sono davvero carente. Spero che le mie riflessioni ti siano state di qualche utilità. Conto sulle tue preghiere e ti auguro ogni benedizione dal cielo perché l’opera che svolgi sia sempre più fruttuosa!
(Lettera firmata)