Alcuni lettori del blog mi hanno scritto al riguardo della questione beatificazioni-canonizzazioni. Riporto uno stralcio di una delle lettere che ho ricevuto in proposito, omettendo come di consueto il nome del mittente.
Carissimo,
[…] tra le condizioni richieste dal Concilio Vaticano I perché un atto sia infallibile, c'è quella che esso vincoli tutta la Chiesa. Ora, la beatificazione, per sua natura, permette il culto di un'anima soltanto a livello locale o particolare: non lo impone né lo estende a livello universale. È questo, del resto, che distingue essenzialmente e realmente la beatificazione dalla canonizzazione. Pertanto, mentre la seconda è a tutti gli effetti un atto infallibile, la prima non lo è. Tale è la dottrina che si trova esposta in tutti i classici manuali di teologia. […]
J. Salaverri, nel trattato "De Ecclesia" del manuale "Sacrae Theologiae Summa" precisa che la Chiesa rivendica l'infallibilità per i decreti solenni di canonizzazione dei Santi (ed. IV, Matriti, 1958, p. 747), mentre nulla dice a proposito della beatificazione dei servi di Dio, per le quali nessuno ha mai accampato una simile prerogativa. Più esplicitamente Antonio Piolanti, nel "Dizionario di Teologia dommatica", afferma: "Mentre la beatificazione è una sentenza preliminare, non infallibile e soltanto permissiva del culto, la canonizzazione è un giudizio definitivo, infallibile, precettivo del culto (IV ed., Roma, 1957, p. 59). […]
(lettera firmata)