Dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori, Dottore della Chiesa, Patrono universale dei Confessori e dei Moralisti.
Tutta la nostra perfezione consiste nell’amare il nostro amabilissimo Dio: Charitas est vinculum perfectionis. (Col. 3.14). Ma poi tutta la perfezione dell’amore a Dio consiste nell’unire la nostra alla sua santissima volontà. Questo è il principale effetto dell’amore, dice S. Dionigi Areopagita, l’unire le volontà degli amanti, sicchè abbiano lo stesso volere. E perciò quanto più alcuno sarà unito alla divina volontà, tanto sarà maggiore il suo amore.
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Un atto di perfetta uniformità al divino volere basta a fare un santo. Ecco Saulo mentre va perseguitando la Chiesa, Gesù Cristo l’illumina, e lo converte. Che fa Saulo? che dice? non fa altro che offrirsi a fare la sua vonontà: Domine, quid me vis facere? (Act 9.6) Ed ecco, che il Signore lo dichiara vaso d’elezione ed Apostolo delle genti: Vas electionis est mihi iste, ut portet nomen meum coram gentibus. (Act 9.15) Sì, perché colui che dà la sua volontà a Dio, gli dà tutto; chi gli dà le robe con le elemosine, il sangue col flagellarsi, i cibi coi digiuni, dona a Dio parte di ciò che possiede, ma chi gli dona la sua volontà, gli dona tutto, onde può dirgli: Signore, io son povero, ma vi dono tutto quel che posso; dandovi la mia volontà, non ho più che darvi. Ma questo appunto è il tutto quel che da noi vuole il nostro Dio: Fili mi, praebe cor tuum mihi. (Prov 23.1) Figlio, dice il Signore a ciascuno, figlio, dammi il tuo cuore, cioè la tua volontà. Nihil gratius Deo (parla S. Agostino) possumus ei offerre, quam ut dicamus ei: Posside nos. No, che non possiamo offerire a Dio cosa più cara, che con dirgli: Signore possedeteci voi; noi vi doniamo tutta la nostra volontà, fateci intendere quello che da noi volete, e noi l’eseguiremo.
Se dunque vogliamo compiacere appieno il cuore di Dio, procuriamo in tutto di conformarci alla sua divina volontà; e non solo di conformarci, ma uniformarci a quanto Dio dispone. La conformità importa che noi congiungiamo la nostra volontà alla volontà di Dio; ma l’uniformità importa di più, che noi della volontà divina e della nostra ne facciamo una sola, sì che non vogliamo altro se non quello che vuole Dio, e la sola volontà di Dio sia la nostra. Ciò è il sommo della perfezione, a cui dobbiamo sempre aspirare; questa ha da esser la mira di tutte le nostre opere, di tutti i desideri, meditazione, e preghiere. In ciò abbiamo da pregare ad aiutarci tutti i nostri santi Avvocati, i nostri Angeli Custodi, e sopratutto la divina Madre Maria, la quale perciò fu la più perfetta di tutti i Santi, perché più perfettamente ella abbracciò sempre la divina volontà.
Ma il forte sta nell’abbracciare la volontà di Dio in tutte le cose che avvengono o prospere, o avverse ai nostri appetiti. Nelle cose prospere anche i peccatori ben sanno uniformarsi alla divina volontà; ma i santi si uniformano anche nelle contrarie e dispiacenti all’amor proprio. Qui si vede la perfezione del nostro amore a Dio. Diceva il V. S. Giovanni Avila: Vale più un benedetto sia Dio nelle cose avverse, che seimila ringraziamenti nelle cose a voi dilettevoli.
Di più bisogna uniformarci al divino volere non solo nelle cose avverse che ci vengono direttamente da Dio, come sono le infermità, le desolazioni di spirito, la povertà, la morte dei parenti, e simili; ma anche in quelle, che ci vengono per mezzo degli uomini, come sono i disprezzi, le infamie, le ingiustizie, i furti, e tutte le sorte di persecuzioni. In ciò bisogna intendere, che quando noi siamo offesi da qualcuno nella fama, nell’onore, nei beni materiali, benchè il Signore non voglia il peccato di colui che ci fa del male, vuole nondimeno la nostra umiliazione, la nostra povertà e mortificazione. E’ certo, e di fede, che quanto avviene nel mondo, tutto avviene per divina volontà.
[Brano tratto da "Uniformità alla Volontà di Dio" , di Sant'Alfonso Maria de Liguori].
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