(Riferendosi al sacerdote che celebra la S. Messa in stato di peccato mortale) "L'altare diventerà per quell'infelice il luogo del suo supplizio e della catena con cui resterà fatto perpetuo schiavo del demonio, restando ostinato nel male; poiché secondo s. Lorenzo Giustiniani, tutti coloro che si comunicano in peccato mortale rimangono più pertinaci nella loro malizia".