«Un gentiluomo, padre d'una novizia dipendente dalla beata Margherita Maria, era morto da poco, e fu raccomandato alle preghiere della comunità. La carità di suor Margherita la impegnò a pregare per
lui in modo particolare. La novizia alcuni giorni dopo venne ancora a raccomandarlo alle sue preghiere. «Figlia mia, le disse allora la sua santa maestra, statevene quieta: vostro padre è nello stato di farci parte delle sue preghiere anziché aver bisogno delle nostre». Poscia aggiunse: «Chiedete alla signora vostra madre qual è la generosa azione che prima di morire fece suo marito, e che gli rese favorevole il giudizio di Dio». L'azione di cui parlava la serva di Dio era ignorata dalla novizia. La novizia non vide sua madre che molto tempo dopo, il giorno della sua professione. Allora domandò qual era l'azione di generosa carità che prima di morire aveva fatto suo padre. «Quando gli venne portato il santo Viatico, egli aveva domandato perdono al macellaio di quel paese, che aveva accompagnato il SS. Sacramento, per alcune parole offensive dettegli tempo prima e gli aveva stretto la mano alla presenza degli astanti». - Da Dio solo suor Margherita aveva conosciuto quanto era avvenuto in quella circostanza. Aggiungiamo che Dio con questa rivelazione, volle una volta di più mostrarci che la carità copre la moltitudine dei peccati e ci farà trovar indulgenza nel giorno della giustizia».
[Brano tratto da “Il dogma del Purgatorio”, di Padre Francesco Saverio Schouppe, traduzione di Don Antonio Buzzetti, tipografia e libreria San Giuseppe degli artigianelli, Imprimatur: Taurini, die 7 Aprilis, 1932, Can. Franciscus Paleari, Provic. Gen.].