Carissimi,
un giorno Pio IX ricevette un signore il quale gli dichiarò di non saper conciliare certi avvenimenti con l'onnipotenza di Dio e con la sua bontà.
Il Papa, invece di rispondergli direttamente, lo invitò a seguirlo in una visita alla fabbrica degli arazzi del Vaticano.
Aperta che fu la porta, apparve la parte posteriore d'un immenso lavoro, posto su di un cavalletto.
- Guardate com'è bello! - disse il Papa all'ospite.
Questi, attonito, guardò, ma non capì: non vedeva che un groviglio di punti e di colori.
- Santità - balbettò - veramente... forse saranno i miei occhi... ma io non scorgo disegno alcuno.
Pio IX sorrise, e lo condusse dal lato opposto. Un oh! di meraviglia sfuggì spontaneo al visitatore. Era di fronte ad un arazzo d'inestimabile valore e di meraviglioso splendore.
Caro figliuolo - disse paternamente il Papa - vedete?... Fin che siamo nella parte opposta, cioè quaggiù, non scorgiamo che strani grovigli. Ma quando passeremo lassù, (e indicava il Cielo) nella luce della vita vera, allora distingueremo le proporzioni e il disegno, l'unione delle parti, la varietà delle ombre, la vaghezza dei colori.
Giovi questo insegnamento anche a voi, miei cari giovani.
Il mondo colle sue passioni in tormenta ci si presenta come un'inestricabile confusione, dove non sempre è dato di scorgere la presenza della Somma Sapienza e della Somma Bontà.
Ma non meravigliamoci. Verrà tempo in cui vedremo e comprenderemo tutto.
Intanto, di fronte al male che dilaga e ai dolori che si accumulano, ricordiamo che Dio, avendo creato l'uomo cosciente e libero, non gli toglie mai il dono della libertà, perchè se gli togliesse questo dono l'uomo non sarebbe più uomo. La responsabilità quindi di tutti i mali non è mai di Dio, ma degli uomini che violano i diritti di Dio e del prossimo.
Il segreto della nostra salvezza e della nostra felicità sta nel non abusare della nostra libertà, ma nell'impegnarla a vivere in conformità alla volontà divina osservando i Comandamenti.
Preghiamo quindi perchè tutti gli uomini si facciano più buoni e rispettino la santa legge di Dio. E voi cercate di concorrere colla vostra buona condotta meglio che potete.
Vostro aff.mo Don Giulivo
[Articolo pubblicato sul "Bollettino Salesiano" del luglio 1942].