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venerdì 24 marzo 2023

L'abito non fa il monaco, ma serve a riconoscerlo

Tempo fa una studentessa universitaria mi ha detto di essere dispiaciuta per il fatto che molti preti si vestono con abiti secolari, disobbedendo così al Codice di Diritto Canonico.

Cara Anima buona, 
                                 vorrei innanzitutto ringraziarti per aver creato questo magnifico blog il quale mi è stato di molto aiuto e tuttora lo visito perché è di estremo interesse. Io mi chiamo [...], sono una ragazza di 22 anni e ti scrivo dalla provincia di [...]. Tre anni fa è avvenuta la mia seconda nascita: sono rinata in Cristo. Dopo un'adolescenza passata alla ricerca di qualcosa che potesse colmare la sensazione di vuoto esistenziale e che potesse dare un senso alla mia vita, ecco che, finalmente, la soluzione si fa chiara e arriva poi ad essere certezza assoluta. Sì, ho incontrato Gesù, in quel 21 settembre di tre anni fa. Quel Gesù che avevo conosciuto da piccola (grazie all'educazione datami dai miei genitori) ma che poi avevo abbandonato crescendo. Da tre anni sono in cammino e, se non fosse per Gesù, mi sarei già fermata a causa della mia pigrizia, della tiepidezza e tante altre cose. Ultimamente sto cercando di fare discernimento e capire cosa Dio vuole da me. Io so con certezza cosa voglio: AMARE DIO CON TUTTA ME STESSA. Non mi illudo, so che è facile a dirsi e difficile a farsi. Ma con il Suo aiuto tutto è possibile. Però ci vuole anche un po' del nostro contributo ... devo cominciare, giorno per giorno, a fare piccoli sacrifici, piccole mortificazioni, sopportare le umiliazioni quotidiane e offrire tutto a Lui, come insegnava l'amata Santa Teresina. 

Bene, a parte questa breve presentazione iniziale, il motivo vero per cui ti scrivo è un altro. Da settembre di quest'anno sono iscritta all'Istituto Superiore di Scienze Religiose dell'Università di [...]. Studio per una formazione personale più solida anche se so che la vera teologia la si fa non sui libri ma davanti al SS. Sacramento (questa è la mia opinione). Tutto mi piace a parte una cosa: non ho ancora visto un sacerdote-insegnante con la "divisa" da sacerdote. Le prime volte sia io che i miei compagni non riuscivamo a capire se il nostro professore di Sacra Scrittura fosse un sacerdote o no. Non c'è nemmeno un minimo segno distintivo. Non indossano né talare, né clergyman, ma nemmeno una crocetta appostata sulla giacca! Niente! Vestono con camicia e giacca come un qualsiasi impiegato di banca! Abbiamo persino un religioso che ci insegna Teologia il quale ha tutto tranne che del religioso! Indossa una camicia semplice senza nessun distintivo. Ma l'abito del suo Ordine dove ce l'ha? 

Questo modernismo a me non piace per niente, mette confusione sia ai consacrati che ai laici. Non si capisce più nulla. Vorrei tornare indietro nel tempo e assaporare il gusto della Tradizione. [...] Bisogna ricominciare prendendo spunto da ciò che abbiamo abbandonato con troppa facilità. I nostri Santi ci insegnano come e cosa dobbiamo fare. [...] Dobbiamo tornare alla vera devozione, alla vera Tradizione, in ciò sta l'innovazione. Finché non lo capiremo continuerà a perdurare questa crisi di vocazioni. 

Ti ringrazio anticipatamente per il tempo che dedicherai a leggere questo mio messaggio. Un caro saluto e che Dio ti benedica!

(Lettera firmata)


Cara sorella in Cristo,
                                 ho letto con molto interesse la tua e-mail. Innanzitutto è edificante sapere che hai scoperto gli inganni che dilagano in questa società materialista e secolarizzata, hai compreso qual è il vero senso della vita e ti sei convertita a Dio. È commovente meditare sulla Divina Misericordia! Il Signore, Re d'immensa maestà, è sempre pronto a riabbracciare coloro che ritornano a Lui col cuore contrito e umiliato. Come è possibile non amare un Dio così innamorato delle sue creature? Dopo averci dimostrato il suo amore sulla croce, espiando al posto nostro la pena meritata dalle nostre colpe, che altro doveva fare per farsi amare da noi? Ohimè, ciononostante l'Amore non è amato!

Sono contento che tu stia riflettendo sullo stato di vita da eleggere senza escludere di abbracciare lo stato più perfetto, cioè la vita religiosa, divenendo così vera sposa di Cristo. Spero tanto che Gesù buono riesca a catturarti e tenerti tutta per Sé. Sia fatta la volontà di Dio!

Per quanto riguarda i preti, il Codice di Diritto Canonico al canone 284 ordina che devono indossare l'abito ecclesiastico, cioè l'abito talare oppure un altro abito consentito dalla Conferenza Episcopale (il clergyman). Purtroppo in certe diocesi sono pochi i preti che si vestono da preti e a volte nascono anche degli spiacevoli equivoci, perché i sacerdoti vengono scambiati per semplici fedeli laici.

Questa piaga della secolarizzazione del clero è un sintomo del rilassamento che ha devastato la disciplina ecclesiastica negli ultimi decenni. Circa il tema dell'utilizzo dell'abito talare (e anche su tanti altri argomenti) la penso esattamente come il grande Cardinale Giuseppe Siri (Arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987), i cui scritti sono per me un faro luminoso in questi tempi drammatici di confusione dottrinale. Il mancato utilizzo dell'abito ecclesiastico è solo la punta dell'iceberg della crisi ecclesiale che stiamo vivendo. Il problema più grave sono gli errori dottrinali che vengono largamente diffusi dai teologi infetti dal morbo del modernismo. Non si tratta di “casi isolati”, anzi è un fenomeno molto diffuso. Il grande Papa San Pio X condannò il modernismo nella memorabile Enciclica “Pascendi Dominici gregis”, nella quale lo definì la “sintesi di tutte le eresie”. Inoltre ammise che a diffondere questi errori dottrinali non erano solo dei semplici fedeli laici, ma anche non pochi sacerdoti.

I teologi neo modernisti negano verità di fede insegnate dalla Chiesa, ad esempio negano che Cristo sia risorto, che Gesù sia davvero presente nel Santissimo Sacramento, che il Redentore Divino sia l'unico Salvatore del genere umano, che la Madonna rimase sempre vergine, che il Purgatorio esista, che l'inferno sia eterno, che la Sacra Scrittura sia stata ispirata dallo Spirito Santo, che il Papa sia infallibile quando proclama un dogma, ecc.

Per questo motivo, coloro che scelgono di studiare Scienze Religiose devono fare attenzione a scegliere un'università nella quale insegnino dei professori fedeli al Magistero della Chiesa, altrimenti potrebbero essere guai.

C'è tanto bisogno di numerosi e santi sacerdoti che zelino il bene delle anime! Quando un sacerdote è ben preparato dottrinalmente e pratica le virtù cristiane, conduce tante anime a Dio, cioè alla salvezza eterna. Proprio come facevano il Curato d'Ars, Don Bosco, Padre Pio, Sant'Alfonso Maria de Liguori, San Francesco Saverio, San Francesco di Sales e tanti altri santi sacerdoti.

Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Gesù e Maria.

Cordialiter