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giovedì 20 aprile 2023

Circa i modernisti che si confessano "direttamente con Dio"

I santi, pur vivendo in maniera radicalmente evangelica, si confessavano spesso. I modernisti invece sono contrari alla confessione frequente, infatti molti di loro non si confessano mai o quasi mai, affermando che tanto Dio già conosce i nostri peccati, e che inoltre, essendo infinitamente buono, ci perdona lo stesso anche se non ci confessiamo. Qualche volta dicono persino che si confessano "direttamente con Dio", senza bisogno di confessarsi per mezzo di un sacerdote. È evidente che le loro teorie erronee sono frutto di un inganno diabolico per portare alla perdizione le anime. A tal proposito riporto un breve brano tratto dagli scritti di Don Dolindo Ruotolo.


Mi confesso con Dio.

Qualcuno può dire: - Sì, io vado in Chiesa, capisco che quello è il luogo della preghiera, ma quanto a confessarmi, non me ne parlate, perchè io lo fo direttamente con Dio. - Dice un caporale al suo sergente: - Non occorre che io dia conto a voi del mio drappello, lo farò direttamente col generale. - Che sciocchezza! Tu arrivi al generale, proprio per i gradi gerarchici, proprio per il tuo sergente. Se tu andassi alla presenza del generale t'impappineresti.

O piccolo uomo, come potresti confessarti direttamente con Dio, tu peccatore che gli ti sei reso nemico? Se Egli ti mostra la sua maestà, ne rimani fulminato, e se si nasconde e tace, non sei certo nè della tua confessione, nè del suo perdono.

Dio ha posto in terra i suoi rappresentanti, i Sacerdoti, muniti della sua autorità, ricchi della sua misericordia e capaci di comunicartela in modo più proporzionato alla tua piccolezza. Tu vai a confessarti, trovi un uomo, sei certo di quello che fai, deponi il fardello dei tuoi peccati, ne ricevi l'assoluzione, ne rimani consolato. Tu, povero fratello mio, non ti sei mai confessato bene?

Facci la prova, e vedrai quanta gioia e quanta pace te ne verrà.

Ti confidi facilmente con i tuoi amici, dici loro tutti i fatti tuoi, racconti le avventure più brutte e vergognose, eppure essi non ti danno la pace. Come puoi dire di non voler esporre i fatti tuoi al Confessore che ti rappresenta Dio, ti dà in suo nome la misericordia e la pace, e conserva nel suo cuore quello che gli hai detto senza dirlo a nessuno? Il Sacerdote è uomo come te, ma è rivestito dell'autorità e del carattere di Gesù Cristo; ti ascolta, ti assolve e ti consola in nome di Gesù, e ti rende novella creatura.

Ma chi è che trova difficoltà a confessarsi? L'esperienza non ci lascia dubbio in questo: è colui che ha cattive relazioni e vizi innominabili che non vuole troncare, è colui che dà il danaro a usura, che sfrutta gli altri o li defrauda, che fa il male e vive scioperatamente. l galantuomini, gli onesti e quelli di retta coscienza, non solo non hanno difficoltà a confessarsi, ma lo fanno con gioia.

Chi dice di confessarsi con Dio, in realtà non si confessa con nessuno, marcisce nei suoi peccati, e fa una pessima fine.


(Brano tratto da "Per il tuo interesse e per la tua vita", di Don Dolindo Ruotolo, Apostolato Stampa).