Ecco cosa afferma in proposito Padre Eriberto Jone (1885 - 1967), uno dei teologi moralisti più autorevoli del XX secolo: "Quando si dubita d'aver commesso un peccato o che si tratti di peccato grave o che sia già stato debitamente confessato, in pratica non v'è obbligo di confessarlo" (citazione tratta da "Compendio di Teologia Morale", casa editrice Marietti, traduzione dal tedesco a cura di Padre Ilarino da Milano, 1964).
Alle persone che soffrono di scrupoli i confessori dovrebbero proibire di confessare i peccati dubbi. Le persone che non soffrono di scrupoli e per tranquillità di coscienza vogliono confessare i peccati mortali dubbi (ad esempio perché non ricordano se hanno avuto piena avvertenza della gravità della materia oppure perché non sono sicure di aver dato il pieno consenso della volontà) devono specificare che si tratta di colpe dubbie.