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giovedì 25 maggio 2023

Don Stefano Oberto, Medaglia d'oro al valor militare

Stiamo vivendo un periodo storico ricco di persecuzioni nei nostri confronti. A volte si rischia di scoraggiarsi e di cadere nello sconforto. Per tenere alto il morale è di aiuto la lettura delle gesta eroiche degli arditi della fede che ci hanno preceduto nel pellegrinaggio terreno. Penso ai santi e ai beati ma anche ai valorosi cappellani militari che a causa del loro altruismo caddero sui campi di battaglia. Oggi propongo alla vostra attenzione la motivazione con cui venne assegnata la Medaglia d'oro al valor militare a Don Stefano Oberto (1909-1943), cappellano militare degli alpini deceduto in un campo di prigionia sovietico.

«Cappellano del battaglione alpini "Dronero", magnifica figura di asceta e patriota, sul fronte greco-albanese si prodigò con mirabile abnegazione e sprezzo del pericolo nella sua instancabile alta missione di assistenza morale. Rinunciando all’esonero, volle seguire i suoi alpini sul fronte russo dividendo con loro pericoli e sacrifici. Durante l’estenuante ripiegamento dal Don [un fiume russo, n.d.r.], benché stremato dalle durissime fatiche, diede luminose prove delle sue elevatissime virtù militari e cristiane, portandosi sempre dove maggiore era il rischio, pur di assolvere al suo compito di conforto agli alpini feriti e congelati. In fase critica, seppe far rifulgere il suo spirito eroico, mettendosi di iniziativa alla testa dei resti di un plotone rimasto senza comandante e lanciandosi decisamente al contrattacco di preponderanti forze nemiche. Caduto prigioniero dopo strenua lotta, quando il battaglione esaurì ogni possibilità di resistenza, continuò nella sua opera benefica durante le tragiche marce verso l’interno e, fra l’abbandono generale, valendosi del grande ascendente che aveva sugli alpini, li invitò ad austera rassegnazione, ne lenì le sofferenze trasformandosi in medico ed infermiere, ne condivise la dura sorte con stoica fermezza. Morì, stremato dalla fatica e dai disagi, nel campo di prigionia n. 74 di Oranki il 5 aprile 1943. Sacerdote esemplare e saldo combattente ha voluto, col sacrificio, concorrere a tenere in grande onore, in terra straniera, lo spirito eroico del soldato d’Italia».