Ripubblico un breve messaggio che anni fa mi scrisse Maristella al ritorno da un pellegrinaggio notturno compiuto da un folto gruppo di persone presso un antico santuario mariano.
Caro fratello in Cristo,
sono di nuovo a casa dopo la stupenda esperienza del pellegrinaggio notturno. Tra sabato e domenica, dopo la Santa Messa, insieme a circa centomila persone che arrivano da tutta l'Italia abbiamo percorso 30 km (hanno fatto i conti precisi) camminando, pregando e cantando... sotto la pioggia battente. Eppure eravamo colmi di gioia per essere lì, per testimoniare al Signore e alla Mamma celeste il nostro amore anche tramite questo gesto. Colmi di gratitudine per questo dono che riceviamo, al ritorno nelle nostre case portiamo con noi lo stupore, la gioia di essere lì e di essere insieme. La testimonianza di una notte in cui abbiamo deposto tutti i pesi inutili. Una metafora della vita: occorre attraversare le tenebre, la fatica, a volte anche il dolore. Sotto la pioggia, portando con sé solo uno zaino che per una notte diventa la nostra casa. Per giungere all'abbraccio del Signore e della Mamma celeste. Portiamo nelle nostre case, nella nostre famiglie la testimonianza di un incontro che ha cambiato per sempre la nostra vita. Nella fatica i nostri volti risplendono [...]. Desideravo proprio condividere con te questi pensieri. Sono stanchissima ma molto felice; a Dio piacendo vorrei fare altre volte questo pellegrinaggio (e anche altri!).
Ti saluto nei Cuori Immacolati... vi ho portati tutti con me!
Cara sorella in Cristo,
ieri e oggi ho pensato diverse volte a voi pellegrini. Temevo che la pioggia battente avesse fiaccato il vostro morale, e invece ti sento felice e contenta di aver partecipato insieme a tantissime persone al pellegrinaggio.
Sursum corda!
Cordialiter