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sabato 15 luglio 2023

Il "fronte demografico" nella battaglia spirituale contro il modernismo

Ormai tra il movimento tradizionale e il modernismo è in corso una sorta di “guerra totale”, cioè una guerra su tutti i fronti, utilizzando tutti i mezzi a disposizione. Uno dei fronti principali è quello demografico. La storia insegna che i popoli giovani e fecondi sono destinati a dominare sui popoli isteriliti che volgono inesorabilmente al tramonto. Noi oggi vediamo che il popolo modernista invecchia sempre di più ed è costretto a una drammatica e rovinosa ritirata, cioè è costretto ad abbandonare importanti posizioni strategiche. Non solo fanno pochi “proseliti”, ma procreano anche pochi figli. Ciò non mi stupisce, infatti i modernisti considerano moralmente lecito l'uso degli anticoncezionali, pertanto è raro che le loro coppie abbiano più di uno o due figli. Invece i fedeli legati alla Tradizione Cattolica accettano il Magistero perenne della Chiesa, il quale in diverse occasioni ha condannato l'uso degli anticoncezionali definendolo gravemente e intrinsecamente immorale. Nel fronte tradizionale non è raro trovare delle giovani coppie con numerosi figli. Lo scopo principale del matrimonio cristiano è quello di procreare ed educare cristianamente la prole, dunque non bisogna considerare degli irresponsabili coloro che eroicamente collaborano con il Creatore per mettere al mondo tanti nuovi membri della Chiesa Militante, che un giorno saranno cittadini del Cielo, se vivranno da veri seguaci del Redentore Divino.

Ci sono dei popoli africani che 70-80 anni fa erano meno di un terzo della popolazione italiana, mentre adesso sono diventati più numerosi di noi. Una cosa del genere sta avvenendo nella Chiesa: i fedeli tradizionali aumentano di giorno in giorno e hanno un'età media abbastanza giovane, quelli modernisti sono sempre più anziani e fanno molta difficoltà a reclutare giovani leve. A parte tra gli studenti di Scienze Religiose, conoscete qualche giovane “under 35” che legge i libri di Rahner, Küng, Marciano Vidal, Teilhard de Chardin, Schillebeeckx o di altri teologi amati dai modernisti? Probabilmente nessuno o quasi. Al contrario sono molti i giovani fedeli laici affascinati dal Magistero perenne della Chiesa, dal tomismo, dagli scritti spirituali dei santi, e in generale dagli scritti dal sapore tradizionale. Anche su internet non c'è partita: i siti filo-modernisti sono poco visitati (lo si vede dalle statistiche) mentre i siti filo-tradizionali hanno numerose visite ogni giorno, e molti di questi siti hanno totalizzato centinaia di migliaia di visite, e in certi casi addirittura milioni. Anche io, sommando i contatori dei miei blog, ho totalizzato milioni di visite.

I fatti sono fatti, stiamo avanzando su tutti i fronti, anche su quello demografico, ormai i novatori non hanno scampo, per quanto tempo potranno ancora reggere l'onda d'urto delle giovani e virili "truppe" tradizionali? Nel giro dei prossimi 20 o 30 anni, se non si saranno già estinti da soli, dovranno alzare bandiera bianca e arrendersi alle nostre condizioni: totale abbandono di tutte le disastrose novità che hanno introdotto tra i fedeli e il ripristino di tutto ciò che di utile e tradizionale hanno demolito e gettato via.

Incoraggio tutti i lettori sposati a continuare la buona battaglia contro il modernismo sul fronte demografico. Prima o poi la vegliarda e rattrappita “sintesi di tutte le eresie” cadrà sotto le sferzate del giovane movimento tradizionale.

Alcuni diranno: “E' facile parlare di prole sui blog, però non è semplice tirare su una famiglia con 10 figli”. Sì, mi rendo delle difficoltà, però penso che con l'aiuto di Dio anche le imprese difficili possano essere compiute. Penso ad esempio al Servo di Dio Settimio Manelli (1886-1978). Dopo aver combattuto la Prima Guerra Mondiale, Settimio Manelli intraprese la professione di insegnante. Nel 1924 divenne figlio spirituale di Padre Pio, il quale in seguito lo definì “un cristiano tutto d'un pezzo”. Nel 1926 si sposò con Licia Gualandris (anche lei Serva di Dio), autentica donna cristiana dalla quale ebbe 21 figli. Dio benedice le famiglie feconde e non fa mancare loro il suo aiuto se si affidano con fiducia alla Divina Provvidenza.

Spero che i lettori del blog che sono chiamati alla vita matrimoniale, seguano l'esempio di Settimio Manelli, cioè scelgano di sposare una donna virtuosa come Licia Gualandris, e formino delle vere famiglie cristiane, le quali tra l'altro non di rado sono dei vivai di numerose e sante vocazioni. E oggi la battaglia contro il modernismo bisogna combatterla soprattutto sul fronte vocazionale.