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giovedì 30 novembre 2023

Meglio un anno allettato che un'ora in Purgatorio

Dagli scritti di Don Ildebrando Antonino Santangelo (1913-1992).


«Il peccato chi lo fa lo paga, o di qua o di là». Questa è un'inesorabile legge morale. Lo esige la giustizia di Dio; altrimenti tutti potrebbero rubare, seviziare, uccidere impunemente. Per questo dice Gesù: «Mettiti presto d'accordo col tuo avversario, mentre sei in cammino con lui, affinché egli non ti consegni al giudice e tu non sia messo in prigione. In verità ti dico: non ne uscirai finché non avrai pagato l'ultimo centesimo». (Mt. 5, 25). Per questo tutte le preghiere e le opere buone che facciamo da vivi hanno un valore immensamente superiore a quelle che altri fanno per noi quando siamo morti.

Padre Samuele Cultrera [...] negli anni trenta mi raccontò:

- Avevo un fratello molto pio, di nome Sebastiano. Caduto ammalato restò immobilizzato per sette anni. Fu sempre paziente, ma alla fine cominciò a pregare il Signore di farlo morire. Un giorno sentì una voce: «Cosa ti contenti: altri sette anni di simile vita o tre giorni di purgatorio?». «Tre giorni di purgatorio», egli rispose. L'indomani confidò la cosa a una cugina. L'indomani ancora si aggravò e venne a morire. La sera, la cugina assistendolo, credette che la morte non fosse immediata; lo salutò e se ne andò. Giunta a casa, mangiò, disse le preghiere e andò a letto. Erano le ore 0,30 del nuovo giorno; aveva lasciato il cugino alle ore 23. Mentre stava per mettersi a letto, si aprì la porta ed entrò, avvolto nelle fiamme, il cugino dicendo: «Come mai il Signore mi ha dimenticato in purgatorio?». La cugina spaventata rispose: «Anche se sei morto solo mezz'ora dopo la mia partenza, è solo un'ora che sei morto». «Sventurato che sono! Come dovrò trascorrere qui tre giorni? Meglio un anno a letto, che un'ora sola in purgatorio!», disse il cugino e scomparve.

Un mezzo efficacissimo per diminuire il purgatorio nostro è la penitenza che ci dà il sacerdote. […] Il grosso del nostro purgatorio lo potremmo facilmente scontare in terra pregando molto, facendo molte opere di carità e di apostolato e sopportando pazientemente le sofferenze fisiche e morali della vita.

Dice s. Pietro: «La carità copre la moltitudine dei peccati». (1 Pt 4, 8). Nella vita di s. Margherita Alacoque si legge: «Un giorno morì il padre a una suora sua compagna: la suora si mise a piangere inconsolabile. S. Margherita allora si mise in preghiera. Ebbe una visione. Subito dopo andò dalla compagna e le disse: "Sorella mia, io so perché piangete: perché pensate quanto stia soffrendo vostro padre in purgatorio. Non piangete più. Mi è apparso vostro padre bellissimo e felice e mi ha detto: in vita ho fatto sempre carità a tutti [...]. Appena morto, Gesù mi ha accolto subito in Paradiso, come aveva detto: Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia"».

Dice s. Giacomo: «Fratelli miei, se qualcuno di voi si è smarrito lontano dalla verità, e uno ve lo riconduce, sappiate che colui che ricondurrà un peccatore dalla via del suo traviamento, salverà l'anima sua dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati». (Gc. 5, 19).


[Brano tratto da “Liberazione”, di Don Ildebrando Antonino Santalngelo, Comunità Editrice di Adrano].